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Gli ultrà fanno sul serio: tentata aggressione e striscioni intimidatori sotto casa Icardi

La situazione in casa nerazzurra rischia di degenerare. Dopo la forte contestazione prima e durante Inter-Cagliari, c’è stato un tentativo di aggressione all’auto del giocatore ed è stato tolto uno striscione tra l’ironico e l’intimidatorio: “Noi ci siamo, quando arrivano i tuoi amici argentini ci avvisi o la fai da infame?”. Intanto la società smentisce: “Nessuna tentata aggressione”.
A cura di Alessio Pediglieri
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La tensione in casa Inter rischia di degenerare da un momento all'altro. Il clima è incandescente, al di là della sconfitta odierna contro il Cagliari, ennesimo fallimento che certifica la confusione che regna in casa nerazzurra. In serata, infatti, si registra un tentativo di aggressione all'auto con cui Mauro Icardi stava rientrando a casa e – sotto l'abitazione dell'argentino – è stato tolto uno striscione tra l'ironico e l'intimidatorio: "Noi ci siamo, quando arrivano i tuoi amici argentini ci avvisi o la fai da infame?". Ovviamente, il tutto è in riferimento alla pubblicazione dell'autobiografia del giocatore che ha aperto le porte dell'inferno nerazzurro per l'argentino.

Summit ad Appiano

Domani la società ha previsto un summit alla Pinetina. Dove cercherà di mettere un tappo di sughero ad un vulcano in piena eruzione. Zanetti e Ausilio proveranno a capire se ciò che è stato scritto da Icardi nel suo ultimo libro corrisponda a realtà e cosa intenda fare il giocatore. Senza però che nessuno chieda alla stessa Inter cosa intenda fare a tutela di un proprio tesserato che – pur se ha sbagliato – oggi si ritrova nell'occhio del ciclone di una tifoseria che si sente autorizzata a compiere ciò che fa, dalle dichiarazioni degli stessi esponenti dirigenziali.

Lo striscione della Curva Nord sotto casa Icardi, poi rimosso
Lo striscione della Curva Nord sotto casa Icardi, poi rimosso

San Siro spaccato in due

Ciò che è avvenuto nel dopo Inter-Cagliari era, purtroppo, prevedibile. La contestazione sugli spalti prima e durante la gara nei confronti del capitano nerazzurro è stata forte e precisa. Cori, striscioni, fischi. Icardi ha ricevuto di tutto in uno stadio che si è spaccato in due: tra i contestatori duri e puri della Curva Nord che dicono di tifare per la squadra da sempre e che creano coreografie coinvolgendo i pargoli, e il resto di un tifo più moderato, evidentemente etichettato senza midollo e personalità, che ha pensato più a guardare ciò che accadeva in campo rispetto a quanto detto e scritto nei giorni precedenti. Dunque come ovvio, in serata si è andati oltre: tentativo di aggressione all'auto del giocatore e striscioni intimidatori sotto casa.

La pericolosa scelta della società

Cosa si diranno domani ad Appiano Gentile Zanetti, Ausilio e Icardi non si sa e forse non si saprà mai fino in fondo. Ma la sensazione è che il giocatore oramai sia stato abbandonato da tutti. I propri compagni non hanno proferito parola sul momento di chi è comunque il loro capitano; De Boer ha appoggiato la società con un chiarificatore "non ho idea di cosa passi nella testa al giocatore"; la dirigenza lo ha scaricato senza se e ma, prima con Zanetti poi con Ausilio. Mettendo Icardi in un angolo, senza una parola di rimprovero nei confronti di una tifoseria che ha fatto di quell'indecente e imbarazzante pomeriggio al Mapei Stadium – in cui i giocatori furono chiamati a dare di conto ai tifosi della Curva – un vessillo di verità e virtù cui inginocchiarsi nella più classica etica da ultrà.

La smentita dell'Inter

In serata è arrivata anche la smentita da parte dell'Inter su quanto riportato da giornalisti e testimoni diretti: "Contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di informazione, nessuna tentata aggressione si è verificata questa sera davanti a casa di Mauro Icardi". Ma la situazione continua ad essere incandescente.

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