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Champions 2017-2018, girone e calendario Napoli: Manchester City, Feyenoord, Shakhtar

Il sorteggio di Montecarlo è stato abbastanza favorevole per il Napoli: da settembre a dicembre gli azzurri incroceranno il Man City di Guardiola, lo Shaktar campione d’Ucraina e il Feyenoord vincitore dell’ultima Eredivisie. Ecco come giocano e quali sono i top player dei prossimi avversari dei partenopei.
A cura di Salvatore Parente
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Gli dei del calcio presenti a Montecarlo in occasione del sorteggio di questa sera hanno assistito il Napoli di Sarri con una pesca abbastanza fortunata che apre scenari interessanti per la compagine partenopea. Dall’urna, storicamente poco propizia per gli azzurri (quarta partecipazione totale con la formula attuale della Champions e 2 con la “vecchia” targata Coppa dei Campioni), le mani dell’italiano Francesco Totti e quelle dell’ucraino Andriy Shevchenko (ambasciatore della finale 2018 di Kiev) hanno estratto, dalla prima fascia, gli ucraini dello Shaktar Donetsk, dalla seconda, il Manchester City di Guardiola e, dalla quarta, il Feyenoord di Van Bronckhorst.

Il calendario del Napoli

13 settembre – Shakthar-Napoli
26 settembre – Napoli-Feyenoord
17 ottobre – Man City-Napoli
1 novembre – Napoli-Man City
21 novembre – Napoli-Shakthar
6 dicembre – Feyenoord-Napoli

Squadre importanti, specie se ci riferiamo alla corazzata inglese, ma alla portata del Napoli e soprattutto di questo Napoli solido, maturo e dal gioco estremamente spettacolare. Dalle spese pazze dei Citizens ai campioni d’Olanda del Feyenoord, vediamo, nel dettaglio, caratteristiche, moduli di gioco, talenti e valori di mercato delle prossime avversarie degli azzurri.

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Shaktar Donestk

Dopo due anni di digiuno in campionato nel quale la Dinamo Kiev l’aveva fatta da padrone nella Prem’er Liga, lo Shaktar Donetsk, con la nuova guida tecnica dell’allenatore lusitano Paulo Fonseca, nella stagione scorsa, ha rivinto il torneo nazionale, il decimo della sua gloriosa storia, ripresentandosi ai massimi livelli del calcio europeo dopo una stagione di assenza.

Quest’anno, tanto per cambiare, la contesa, la lotta per lo scudetto è sempre con il club della capitale, peraltro avversario del Napoli nell’edizione scorsa della Champions con, al momento, con 6 giornate a referto, un +1 da parte dei rivali di Kiev.

Il valore di mercato degli ucraini (Transfermarkt.it)
Il valore di mercato degli ucraini (Transfermarkt.it)

Valore di mercato: ucraini a quota 105 milioni di euro

Lo Shaktar è una squadra di sicuro valore piena di buoni, buonissimi calciatori. Un mix di ucraini puro sangue e brasiliani dai piedi fatati (ad eccezione della punta argentina Facundo Ferreyra) che giocano un buon calcio, due tocchi e palla a terra. Un collettivo importante il cui valore di mercato, le cui vette sono rappresentate dai carioca Bernard (14 milioni di euro), Taison (12) e Marlos (10), complessivo di ben 105 milioni di euro. Un market value che però, è nettamente inferiore a quello azzurro che, oggi, si attesta sui 371.4 milioni di euro.

Il profilo di Bernard (Transfermarkt.it)
Il profilo di Bernard (Transfermarkt.it)

Top Player: in attacco è football bailado

Fra i migliori calciatori, oltre al buon portiere Pyatov e al capitano croato Srna (in Ucraina dal lontano 2003), troviamo 2-3 elementi da tenere in grande considerazione. Il riferimento è al regista ex Internacional Fred, al centrale Rakitsky ma, soprattutto, agli esterni offensivi, dribbling e fantasia, Bernard e Marlos (46 gol in due in maglia arancio). Senza dimenticare l’attaccante centrale argentino Ferreyra prelevato due anni fa dal Newcastle e che, da allora, ha siglato 35 reti e 9 assist in 80 partite ufficiali.

Il modulo degli ucraini (Transfermarkt.it)
Il modulo degli ucraini (Transfermarkt.it)

Modulo di gioco: la stella polare è il 4-2-3-1

In pieno stile europeo, gli uomini di Fonseca, si dispongono sempre, tranne rare occasioni nelle quali il modulo è un ordinato 4-4-2, con un imprevedibile 4-2-3-1. Un sistema di gioco su cui l’allenatore portoghese punta molto e che, in 49 gare della scorsa stagione, a cui vanno aggiunte le 6 di quest’anno, ha impiegato ben 47 volte. Un "vestito" che predilige le corsie laterali ma anche la fantasia in attacco con gli esterni chiamati ad assistere la punta centrale ma anche a convergere e calciare verso la porta avversaria.

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Manchester City

Dopo il primo fallimentare anno dell’era Guardiola con l’eliminazione dalla Champions League agli ottavi di finale per mano del Monaco, poi semifinalista, il terzo posto in campionato, l’uscita dalla FA Cup ai tempi supplementari contro l’Arsenal e l’addio alla Coppa di Lega al quarto turno nel derby con lo United, per il tecnico spagnolo è tempo di vincere e, soprattutto, convincere. Una pressione altissima nei confronti dell’ex vate del Barcellona, dell’ideatore del tiki taka sempre e comunque, che cresce a dismisura se si considerano gli oltre 240 milioni di euro investiti nella campagna acquisti estiva. Una pressione asfissiante che renderà la gara all’Etihad Stadium, per il Napoli di Sarri, ancora più difficile.

Il valore di mercato del Man City (Transfermarkt.it)
Il valore di mercato del Man City (Transfermarkt.it)

Valore di mercato, i Citizens sono i favoriti del gruppo

Campo o non campo, il valore di mercato del Manchester City chiarisce i rapporti di forza interni al Gruppo F: i Citizens, infatti, sono di gran lunga la squadra favorita. E sì perché la formazione degli emiri e del presidente Mansur è quella con maggiore forza economica con un market value complessivo di ben 618 milioni di euro.

Gli acquisti estivi del Man City (Transfermarkt.it)
Gli acquisti estivi del Man City (Transfermarkt.it)

Una potenza assoluta che, come dicevamo in precedenza, si è ulteriormente arricchita in estate con gli arrivi, in serie, di Ederson (40 milioni di euro), Mendy (57), Walker (51), Bernardo Silva (50) Danilo (30), Douglas Luiz (12) e Kayode (3.8).

Top Player, il Man City è una autentica corazzata

Individuare un top player su tutti nella mole di talento presente nel Manchester City è cosa di assoluta difficoltà. Un po’ come una coperta corta, infatti, il Napoli non potrà trascurare nessuno nell’11 di Guardiola per dedicarsi a qualche altro campione presente su rettangolo verde. Tuttavia, anche facendoci aiutare dai valori di mercato, i calciatori più temibili potrebbero essere Aguero, fenomenale bomber tutta velocità, dribbling e baricentro basso e De Bruyne, cecchino belga in grado di centrare la porta da qualsiasi posizione.

Il modulo di gioco di Guardiola (Transfermarkt.it)
Il modulo di gioco di Guardiola (Transfermarkt.it)

Modulo di gioco, nel 2017/18 si cambia: si passa alla difesa a 3

Dopo gli esperimenti del 4-1-4-1 e del 4-2-3-1 della sfortunata scorsa annata, il tecnico spagnolo Guardiola ha deciso di cambiare tutto. Dall’inizio dell’anno il nuovo corso è il 3-1-4-2 con il passaggio, assolutamente rivoluzionario per la vita calcistica dell’ex Brescia, alla difesa a 3 ed il test, l’impresa di adattare il trequartista Sané (possibile punto debole da sfruttare per il Napoli) sulla corsia sinistra con compiti ovviamente anche difensivi. Davanti, il duo sudamericano da automatizzzare Gabriel JesusAguero.

I precedenti col Napoli, bilancio favorevole per gli azzurri

Il Manchester City evoca bellissimi ricordi per i tifosi del Napoli. Nel 2011/12, anno della prima apparizione in Champions per gli azzurri di De Laurentiis, l’Etihad Stadium è stato il primo tempio del calcio nel quale si esibì la formazione allora di Mazzarri (14 settembre 2011). In più, anche i risultati furono dalla parte dei campani con un 1-1 in Inghilterra ed un 2-1 casalingo che permise al Napoli il definitivo sorpasso in classifica ai danni del club di Mancini.

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Feyenoord

Fra le squadre di quarta fascia al Napoli poteva andare di sicuro meglio con diverse squadre meno ostiche del Feyenoord. Gli olandesi, infatti, guidati dall’entusiasmo del ritorno in Champions League dopo 14 anni (ultima apparizione nei gruppi targata 2002/03) e spinti dal calore del pubblico del Feijenoord Stadion, potrebbero dare del filo da torcere al club campano.

Il valore di mercato del Feyenoord (Transfermarkt.it)
Il valore di mercato del Feyenoord (Transfermarkt.it)

Valore di mercato, Feyenoord “ultimo” a quota 96 milioni

Al netto delle cessioni importanti del terzino Kongolo volato al Villarreal per 15 milioni di euro, del suo omologo di destra Rick Karsdorp ceduto alla Roma e dell’ex Juve Eljero Elia, la compagine olandese possiede un discreto valore di mercato che, specie grazie a Jorgensen (13 milioni di euro), Vilhena (7.5) e Botteghin (7.5), è di 96.5 milioni di euro totali. Una valutazione importante ma che, al netto del gioco del market value delle rose di questo gruppo, li pone ultimi dietro, in ordine, a Shaktar, Napoli e Manchester City.

Il profilo di Jorgensen (Transfermarkt.it)
Il profilo di Jorgensen (Transfermarkt.it)

Top Player, Jorgensen su tutti

Uno dei segreti malcelati della cavalcata vincente del Feyenoord della scorsa stagione che ha portato il titolo allo Stadion di Rotterdam dopo 16 lunghi anni è stato di sicuro il danese Nicolai Jorgensen. Senza sminuire l’importanza dei vari Vilhena, Berghuis, Toornstra o Botteghin, la punta 25enne è stata di fondamentale importanza per la conquista del titolo con ben 25 reti stagionali in 42 partite ed in 3.420’ minuti totali giocati.

Uno score strabiliante di una rete ogni 136 minuti che gli hanno consentito di guadagnare la stima di molti e le offerte di diversi club con l’ex Copenaghen che però ha declinato tutti gli inviti ad abbandonare la squadra di Van Bronckhorst per accettare la sfida europea, la sfida inedita per lui, chiamata Champions League.

Il modulo del Feyenoord di Van Bronckhorst (Transfermarkt.it)
Il modulo del Feyenoord di Van Bronckhorst (Transfermarkt.it)

Modulo di gioco, la sinfonia di Van Bronckhorst è il 4-2-1-3

Lo spartito, le note incise nell’ideale pentagramma che ha permesso al Feyenoord di suonare la migliore sinfonia d’Olanda si è basata, nella metafora musicale, sul 4-2-1-3. Un sistema di gioco che esalta le qualità degli esterni d’attacco di Van Bronckhorst con Boetius e Berghuis, assistiti da Toornstra, in grado di giocare al meglio per la squadra e regalare suggerimenti al bacio per il bomber Jorgensen. Fra i punti deboli, invece, la scarsa copertura, specie nella ripresa quando calano le energie delle ali d'attacco, nella zona nevralgica del centrocampo.

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