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Giovinco, debutto amaro: un’ora in campo, niente lampi e primo ko

Formica (poco) atomica nell’amichevole giocata dal Toronto contro l’Oklahoma City, canadesi sconfitti 1-0. Il 7 marzo scatta la Major League, esordio in campionato a Vancouver.
A cura di Maurizio De Santis
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L'esordio non è di quelli da ricordare. Anzi, partire con una sconfitta non è proprio quel che s'attendeva Sebastian Giovinco che a Toronto è sbarcato da poche settimane. Prima ha chiuso un contratto milionario coi canadesi, poi a gennaio ha salutato la Juventus, Vinovo, la Serie A ed è approdato – accolto come una star – nella Major League americana. Debutto poco felice per la ‘formica atomica': poco meno di un'ora di gioco, nessuna magia e nemmeno un gol a battezzarre la nuova avventura, sconfitta a corredo dell'amichevole (1-0, gol realizzato da Greig) disputata dalla sua squadra con gli Oklahoma City Energy, formazione che milita nella seconda lega americana, la USL (come fosse la nostra Serie B).

La partita giocata a Bradeton (Florida) ha lasciato più ombre che luci e, soprattutto, la consapevolezza che per far decollare la manovra – in particolare in attacco – servirà oliare meglio i meccanismi. Lo ha ammesso anche il tecnico, Greg Vanney, che ai media giunti incuriositi per la ‘prima' dell'ex juventino ha raccontato: "C'è bisogno di un po' di tempo per conoscerci meglio, perfezionare il palleggio e aprire spazi buoni per gli inserimenti di Sebastian". Questione di modulo (4-2-3-1 quello scelto), di condizione fisica e d'intesa per Giovinco schierato come trequartista.

Ci sarà tempo per aggiustare il tiro: Giovinco ha firmato un contratto fino al 2020 e percepirà un ingaggio faraonico, impensabile fino a qualche tempo fa. Quando guadagnerà a Toronto? Una somma pari a 8.6 milioni di euro netti all'anno (compresi i bonus e altri benefit previsti nell'accordo). Una somma da mille e una notte che nessun club italiano gli avrebbe mai potuto garantire. Una somma da mille e una notte che, ai più, è sembrato una sorta di esilio dorato per un calciatore che alla Juventus non è mai riuscito a trovare la giusta dimensione. Conte – suo ex allenatore – ha sempre avuto grande stima nei suoi confronti e Sebastian – nonostante sia volato dall'altra parte del mondo – ha sempre un sogno nel cassetto: "Riguadagnare la Nazionale". Intanto, dovrà accontentarsi di far bene in campionato: la Major League è alle porte, si comincia il 7 marzo con la trasferta di Vancouver.

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