Giovane 13enne calcia fuori un rigore che non c’era. Premiato dalla FIGC
Nella straordinaria "Leva Calcistica della classe '68", De Gregori cantava "Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore, un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia". Ma ad Ancona è accaduto che proprio calciando un rigore, un giovanissimo giocatore ha una dato lezione unica ai più grandi e prezzolati professionisti della pedata. Il classico tiro dal dischetto si è trasformato in un bellissimo gesto arriva dalle giovanili marchigiane grazie al 13enne Diego Malatesta della Giovane Ancona.
Diego si è ritrovato in una partita dei Giovanissimi la possibilità di tirare dal dischetto e fare gol. Un'occasione unica, un'opportunità che però si è sentito di non meritare. Durante il match contro i pari età della Nuova Folgore, Malatesta cade in area di rigore in una azione di gioco e l'arbitro assegna il penalty malgrado a far notare che probabilmente non c'era fallo era proprio lo stesso Diego in appoggio agli avversari.
L'arbitro non cambia idea. Così sul dischetto si presenta proprio lui, sul risultato di vantaggio per 1-0. Segnare un goal avrebbe potuto significare la chiusura dei conti, ma qualcosa nella testa del piccolo 13enne scatta improvvisamente e così decide di calciare volontariamente fuori. Il pubblico applaude il gesto, gli avversari gli stringono la mano e il risultato non cambia.
Una lezione per tutti, di fair-play e di rispetto delle più elementari regole dello sport, il rispetto per l'avversario. A fine gara il tecnico avversario è il primo a far notare l'importanza di tale gesto: "Non mi era mai capitato in 19 anni di calcio". Poi anche il piccolo Diego spiega la propria decisione: "Sapevo che quel rigore non c'era, ho provato a spiegarlo all'arbitro che però non ha voluto cambiare idea". Il lieto fine? La FIGC ha deciso di premiare il gesto del ragazzo: "Il presidente Tavecchio ci ha invitati a vedere Italia-Germania. Io farò l'ingresso in campo con i giocatori e con la bandiera del fair play“.