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Germania, ex compagno di Kroos rivela: “Per Rummenigge non era un top player”

Stefan Reinartz, amico del giocatore del Real dai tempi dell’esperienza al Bayer Leverkusen, racconta il motivo della fuga a Madrid di Kroos: “Non era considerato un giocatore di livello mondiale”.
A cura di Alberto Pucci
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Le polemiche in casa Bayern Monaco sono ormai all'ordine del giorno. Dopo gli screzi di Carlo Ancelotti con i vari Franck Ribery e Thomas Muller, ecco arrivare le parole di Stefan Reinartz: ex calciatore del Bayer Leverkusen e grande amico di Toni Kroos. In un'intervista rilasciata a "Bleacher Report", Reinartz ha infatti spiegato il motivo della partenza da Monaco di Baviera dell'attuale centrocampista del Real Madrid e indicato il principale responsabile: "Conosco bene come andarono i fatti, perché Toni è un un grande amico e lo sarà per tutta la vita – ha spiegato l'ex giocatore – La sua partenza dal Bayern non fu solo una questione di soldi. A lui interessava avere la fiducia della squadra e della società, perché si riteneva un giocatore importante. Il Bayern Monaco offrì però a lui un nuovo contratto economicamente più basso rispetto a quello del coetaneo Goetze".

La rabbia di Pep Guardiola

Il diverso trattamento economico, fu preso da Kroos come un affronto. Secondo Reinartz il giocatore si sentì sottovalutato: "Il Bayern non volle pagare Kroos più di 10 milioni di euro a stagione – ha continuato Reinartz – e Rummenigge spiegò che il motivo era che non lo consideravano un giocatore di classe mondiale. Kroos si riteneva invece un top player e così si arrivò alla rottura. Guardiola provò a far di tutto per evitare la cessione. Diventò matto a far capire a Rummenigge l'importanza del giocatore, ma fu impotente davanti a quella situazione perché la decisione della dirigenza fu irreversibile". Ceduto ai "Blancos" per 25 milioni di euro, nell'estate del 2014, ora il classe '90 ha raggiunto una valutazione di quasi 70 milioni ed è diventato uno degli intoccabili della rosa di Zinedine Zidane.

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