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Gennaro Gattuso, una vita da mediano che ha vinto tutto finito in aspettativa da allenatore (VIDEO)

“Ringhio” è stato indagato dalla Procura di Cremona all’interno dell’indagine ‘Last Bet’, l’inchiesta sul calcioscommesse iniziata nel 2011.
A cura di Alessio Pediglieri
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Gennaro Gattuso

L'accusa è di quelle tra le più infamanti: associazione a delinquere finalizzata alla truffa e all'illecito sportivo. Al momento, però, c'è solo un avviso di garanzia e un procedimento in corso, nient'altro, relativo al filone d'indagine denominato "Last Bet" che dallo scorso 2011 sta mietendo vittime su vittime nel mondo del calcio e intorno ai suoi affari. E come è accaduto in precedenza per altri nomi illustri come Cristiano Doni, ex capitano dell'Atalanta e Stefano Mauri, ex capitano della Lazio, così oggi non può far clamore il coinvolgimento di Gennaro Gattuso che verrà ascoltato dagli inquirenti mentre gli è stata già perquisita un'abitazione di proprietà (dove non risiede) a Gallarate, alle porte di Milano.

Da Palermo a Cremona – Non è certo un periodo felice per "Ringhio" che dovrà rispondere e difendersi da chi pretenderà da  lui spiegazioni attorno alle indagini sul calcioscommesse che a due anni di distanza dal suo incipit invece di scemare pian piano sembra crescere e allargarsi in filoni d'inchieste che coinvolgono periodicamente nuovi protagonisti del nostro calcio. Per Rino Gattuso, l'avviso di garanzia della Procura di Cremona e il blitz delle forze dell'ordine nella sua casa di Gallarate arriva a pochi mesi di distanza dalla più cocente delusione professionale, l'esonero dal Palermo di Zamparini che doveva essere un nuovo inizio per il centrocampista del Milan e della Nazionale e il riscatto dopo la conclusione a fari spenti in Svizzera di una carriera costellata da allori e vittorie.

Rino Gattuso Rangers Glasgow

L'intuizione che gli cambia la vita: Glasgow – Il piccolo Gennaro a 12 anni inizia la sua avventura nel mondo del calcio, trovando terreno fertile per la sua grinta e il suo carattere a Perugia dove a 18 anni riesce ad esordire nella massima serie, prima di optare per una scelta che farà parlare tantissimo l'Italia intera. Dopo sole otto partite con gli umbri, il neo maggiorenne Gattuso scappa dall'Umbria e si trasferisce a Glasgow, sponda Rangers. Una vera e propria fuga che lascia basiti il club perugino e la Federcalcio che negherà al giocatore il transfert per poter giocare all'estero per due mesi. Ma Gattuso non molla, la scelta è giusta e il tempo gli darà ragione: il calcio scozzese ben si sposa ed esalta le sue doti di gioco fatte di corsa, temperamento e carattere. In Scozia si formerà come giocatore (verrà chiamato Braveheart dai tifosi di Glasgow) e come uomo (conoscerà la sua attuale moglie, Monica) e tornerà due stagioni più tardi con un bagaglio d'esperienza impagabile per un 20enne entrato nel giro importante del calciomercato.

L'epopea rossonera – Nell'ottobre del 1998, e così, Gattuso torna in Italia ma non per accasarsi subito in un top-club, bensì optando per la Salernitana, società di seconda fascia dove resta una stagione per poter giocare con continuità  ed esprimere tutte le proprie doti finchè nell'estate del 1999 è il Presidente Berlsuconi a pretenderlo per il suo Milan. "Braveheart" diventa un più italico "Ringhio" e con i rossoneri Gattuso trova la gloria sportiva, approdando anche in Nazionale e trasformandosi in uno dei centrocampisti più forti e interessanti del panorama calcistico italiano. In rossonero vine tutto: due Champions League (2003, 2007), una Coppa Italia (2003), due Supercoppe europee (2003, 2007), due scudetti (2003-04, 2010-11), due Supercoppe italiane (2004 e 2011), un Mondiale per club (2007).

Gattuso giorno addio Milan

Da Berlino al SudAfrica – Con la maglia del Milan Gattuso "ringhia" anche con l'azzurro della Nazionale, dove esordisce il 23 febbraio del 2000 e in cui giocherà fino al 2010 con la straordinaria parentesi del Mondiale nel 2006 con l'Italia di Lippi che trionfa a Berlino. Dal 2010, però, il ‘vecchio' Ringhio incomincia a essere messo in discussione e a mettersi in discussione: nel giugno dello stesso anno abbandona la Nazionale con cui chiude malamente l'esperienza partecipando al mondiale in SudAfrica, disastroso a tal punto che l'autocritica esplode in tuttala sua amarezza nell'oramai famosa dichiarazione "C'è da vergognarsi". Un paio di stagioni dopo finisce anche la sua avventura al Milan: il capitano (aveva ereditato la fascia da Paolo Maldini) non rientra più nel piano tecnico di Allegri e del Milan che decide di rinnovarsi e ringiovanirsi, ma Gattuso ha ancora voglia di ringhiare e non appende alcun scarpino al chiodo.

Gattuso campione del mondo

La sfida col Sion e la scelta di Palermo – Nel maggio del 2012 saluta il Milan e si trasferisce in Svizzera, al Sion dove, nel corso della stagione, oltre che giocare con continuità in campo (e prendendosi anche la fascia di capitano) ricopre anche il ruolo di allenatore. L'esperienza in Svizzera però è destinata a finire, per Ringhio la periferia del calcio non è sufficiente e il suo carattere non gli permette di svernare nell'anonimato elvetico. Così, mentre gioca, studia anche da tecnico e si ripropone in Italia grazie al Palermo di Maurizio Zamparini che sorprende tutti e presenta proprio Rino Gattuso quale nuovo tecnico dei rosanero appena retrocessi in serie B. Un azzardo per molti, semplicemente una nuova sfida da affrontare per l'indomito centrocampista che trasferisce in panchina tutta la propria grinta. Che però non serve per far volare il Palermo che abbandona sei giornate dopo per l'esonero arrivato puntualmente da uno dei presidenti più fumantini e mangia-allenatori del nostro calcio. Fino all'ultimo epilogo, arrivato dalla Procura di Cremona.

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