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Frode fiscale, richiesta shock per Eto’o: 10 anni di carcere, 14 milioni di multa

L’ex Leone del Camerun finisce nei guai per la gestione poco chiara – secondo l’accusa – dei propri diritti d’immagine.
A cura di Maurizio De Santis
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Messi, Mascherano,Neymar e adesso anche Eto'o. L'ex ‘leone del Camerun' è finito nelle maglie del Fisco e della giustizia proprio come accaduto come ai campioni del Barcellona. Nei suoi confronti, però, la richiesta di condanna è stata durissima: 10 e anni e mezzo di carcere, una multa di 14 milioni di euro che l'accusa ha sviscerato nel corso della requisitoria, puntando l'indice contro l'ex calciatore e il suo ex procuratore che ne ha curato gli interessi fino al 2011, Josep Maria Mesalles. Secondo quanto raccontato dal quotidiano spagnolo ‘El Pais' l'ex stella del Barcellona avrebbe evaso tasse per 3.5 milioni di euro nel periodo compreso tra il 2006 e il 2009, quando era un tesserato della società catalana.

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I reati contestati a Eto'o e le società fittizie

La gestione dei diritti d'immagine è finita subito sotto i riflettori degli inquirenti. La pista di carta passata al vaglio ha permesso di ricostruire il passaggio dei soldi che si sono persi tra i mille rivoli di presunti artifici contabili. L'attaccante incassava dalla Puma tra i 1.5 e i 3 milioni di euro a stagione, ma per non pagare le tasse – secondo quanto enunciato dall'accusa – aveva escogitato un sistema semplice, semplice: simulava la cessione dei diritti a due società fittizie, la spagnola Bulte 2002 e l'ungherese Tradesport. Cosa comportava questa capriola? Che l'aliquota da versare per una società è minore di quella di una persona fisica: il giudice ritiene che la gestione dei diritti fosse gestita direttamente da Eto'o mentre l'ex calciatore ribalta le accuse e le scarica tutte sul suo ex agente, Mesalles, che ha già denunciato da tempo.

Non è la prima volta che Eto'o si trova invischiato in situazioni del genere: nel 2012 era stato già gravato da accuse simili e, non avendo mai restituito alcuna delle somme contestate, adesso deve fare i conti con una richiesta di detenzione molto alta rispetto a quanto accaduto ad illustri colleghi (i casi Messi, Neymar e Mascherano).

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