Francia, Nasri: “Mai più in nazionale, neanche se mio padre fosse il ct”
Dopo aver giocato venti nel secondo tempo del White Hart Lane e aver saltato l'ultima con il Newcastle, Samir Nasri torna a parlare: questa volta con la bocca e non con i piedi. Il talentuoso trequartista transalpino, spesso in panchina insieme a Manuel Pellegrini, ha rilasciato una lunga intervista ad un canale televisivo francese. Una lunga chiacchierata che, inevitabilmente, ha toccato i temi più caldo riguardanti l'ex Marsiglia: la nazionale del "nemico" Didier Deschamps e il suo futuro lontano dall'Inghilterra. Vestito come una rockstar, con un look decisamente stravagante (giacca da motociclista nera e buffo cappello in testa), il ventottenne ha subito sgombrato il campo circa un suo eventuale ritorno con la maglia dei galletti francesi: "Non tornerei in Nazionale nemmeno se mio padre fosse il commissario tecnico – ha ringhiato il giocatore del City – Volevo smettere dopo gli Europei del 2012, ma mio padre mi chiese di provarci e di fare di tutto per giocare la Coppa del Mondo. Ci ho provato, nel 2014 ho avuto una buona stagione ma non è stato sufficiente per conquistare la nazionale".
Voglia d'America – Riportata anche dal britannico "Mirror", l'intervista ha fatto parlare di sé anche per la dichiarazione di Nasri relativa al suo futuro. Nonostante abbia un contratto fino al 2019, difficile che il francese rimanga a Manchester fino alla fine dell'accordo. Già nella scorsa estate, infatti, molti club avevano chiesto di lui. Richieste e offerte cadere nel vuoto, a causa della decisione dello stesso attaccante di provare a giocarsi il posto ancora all'Etihad Stadium. Ma quale sarà il destino di Samir Nasri? E' stato lo stesso giocatore ha svelare le sue prossime mosse: "Un domani mi piacerebbe giocare in America, nella Major League Soccer – ha concluso Nasri – Negli Stati Uniti avrò la possibibilità di scoprire cose diverse rispetto alla Francia. In Francia non tornerò, la mia vita in Inghilterra mi piace e amo la Premier League".
