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Florenzi e Perotti, così Spalletti ha dato scacco matto a Sarri

La capacità del tecnico giallorosso di variare la posizione di uomini e schemi ha prevalso sull’immobilismo tattico dell’avversario.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Spalletti batte Sarri e conduce la sua Roma ad un passo, in attesa del match della Juventus di questa sera, dalla Vecchia Signora (-2 in classifica). Il derby delle panchine toscane quindi viene vinto dal nativo di Certaldo che, con la sua maggiore predisposizione alle variazioni tattiche rispetto al suo collega, ha espugnato il San Paolo.

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Le mosse di inizio partita

Una delle prime sorprese tattiche che hanno spiazzato Sarri già dal primo minuto è stata quella relativa alla posizione degli esterni, con Florenzi molto più basso rispetto alla linea mediana del centrocampo. Questo espediente ha permesso alla Roma di controllare meglio le folate offensive dei partenopei, in particolare di Insigne, dai cui piedi dovevano partire assist vincenti per gli inserimenti di Callejon e la testa di Gabbiadini. Lo stesso Perotti poi, è partito più basso rispetto al solito in modo da aiutare in fase difensiva la squadra e controllare maggiormente le progressioni e le temibili giocate di Callejon.

L’immobilismo di Sarri

Ortodossia, integralismo o semplice convinzione tattica hanno bloccato un inerme Sarri, chiuso totalmente nelle sue idee e incapace di reagire alle mosse quasi scacchistiche del suo omologo giallorosso. La squadra azzurra, infatti, oltre all’assenza di Milik che ha tolto parecchio, in termini di pericolosità offensiva e profondità, non ha modificato in alcun modo la sua struttura di gioco rendendosi spesso prevedibile e facilitando quindi il compito ad una Roma già ben preparata tatticamente.

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Pressing asfissiante, così Spalletti batte Sarri

Le difficoltà del Napoli, oltre alla non ottimale forma collettiva della squadra, si sono viste dal primo minuto con la Roma che è stata brava ad acuire le incertezze già mostrate dall’inizio. Spalletti affidandosi alla qualità dei suoi nel ripartire verso la porta avversaria, ha pensato bene di bloccare sul nascere le fonti di gioco partenopee: Koulibaly, pressato altissimo da Salah e Dzeko (da una indecisione del senegalese è infatti scaturita la rete dell’1-0), Jorginho marcato a uomo da Nainggolan e Insigne stretto nella morsa di Florenzi. Questo tema tattico, volto più ad annullare l’avversario, ha influito in maniera determinante sull’esito finale della gara decretando la vittoria strategica di Spalletti su Sarri, 3-1 game, set e match per la Roma.

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