2 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Fiorentina, Sousa in bilico: il tecnico si sente tradito dalla società

Il malumore dell’allenatore per il mancato arrivo di un difensore di spessore fa il paio con quello dei tifosi e così Sousa diventa l’emblema dello scontro con i Della Valle. Situazione difficile: se non centra la Champions il futuro è più incerto.
A cura di Maurizio De Santis
2 CONDIVISIONI
Lo striscione dei tifosi della Fiorentina contro i Della Valle
Lo striscione dei tifosi della Fiorentina contro i Della Valle

"Tifosi, mister, giocatori, facciamogli un bel dispetto, lottiamo per un sogno nonostante il loro progetto". Lo striscione esposto mercoledì sera dai tifosi della Fiorentina ha alimentato la ‘guerra fredda' con la Famiglia Della Valle. Un ambiente spaccato: da un lato il tecnico Paulo Sousa che ha il sostegno della piazza, dall'altro la dirigenza rea di non aver centrato quei (o quel) colpi di mercato necessari per dare maggiore spessore alla squadra soprattutto in difesa. E' in quella zona del campo che l'allenatore attendeva una pedina da piazzare sullo scacchiere tattico così da poter reggere al livello di competizione scatenatosi tra Napoli e Juventus (in corsa per lo scudetto) e alla concorrenza di Inter, Roma per la corsa alla Champions (sia pure attraverso la porta dei preliminari e del terzo posto in campionato).

Lisandro Lopez, Bartra poi Mammana. Due pedine inseguite, trattate, cercate, improvvisamente mollate per dirottare l'attenzione su profili di secondo piano (Benalouane). Il tecnico portoghese l'ha più volte ripetuto: "Per lottare a certi livelli c'è bisogno di calciatori all'altezza". S'è sentito tradito dalle promesse non mantenute da parte del club e adesso è l'emblema (suo malgrado) della contestazione. Particolare che lo piazza in posizione di scontro con la proprietà e rende il suo futuro sulla panchina dei viola più incerto. "Il mercato invernale è stato condiviso all’80% con l’allenatore", ha ammesso il dirigente, Rogg. Zarate, Tello e Tino Costa sono giunti a Firenze grazie anche all'assenso dell'allenatore ma su Benalouane e Kone aveva dato un parere differente.

Bologna e Inter (big match al Franchi tra due settimane) possono rappresentare le tappe del definitivo rilancio in campionato oppure l'ennesimo brusco stop alle ambizioni. Perché Sousa resti in riva all'Arno ci sono due condizioni imprescindibili: la prima è la qualificazione in Champions, la seconda è trovare una linea di mediazione con la società.

2 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views