FIGC, “Optì Poba” da gaffe di Tavecchio a squadra di calcio dei rifugiati politici
La beffa è servita. Perché la gaffe che oramai ha fatto storia da parte di Carlo Tavecchio nelle settimane precedenti alla sua elezione come Presidente Federale ha dato vita ad una squadra di calcio del tutto particolare e dal nome unico: ASD Optì Poba. Il nome inventato dall'ex Presidente di Lega D con il quale aveva apostrofato i giocatori extracomunitari, rimediando una brutta figura in campo nazionale, subissato da critiche e richieste di dimettersi e da parte dell'Uefa una squalifica di 6 mesi. L'idea è nata in Basilicata con l'intento di trasformare una pagina nera del nostro calcio in qualcosa di positivo. La neo squadra di calcio, infatti, si ripropone di favorire e promulgare l'integrazione razziale e dal grande impatto sociale visto che è composta da rifugiati politici provenienti da ogni parte del mondo.
La squadra dei rifugiati politici
L'idea è geniale e sicuramente avrà un positivo riscontro non solo mediatico ma anche – e soprattutto – sociale. Un progetto che non vuole essere soltanto una burla o uno scherzo. L'idea di fondo è forte e Francesco Giuzio, il presidente del club che ha ricevuto il beneplacito di AIAC e FIGC lucane ne spiega le motivazioni di fondo: "Il progetto ASD Optì Poba non nasce per caso, ma dalla volontà di un gruppo di giovani appassionati di calcio di adoperarsi per favorire l'integrazione di migranti in un tessuto sociale, quello italiano, che spesso li ospita ma non li accoglie nel senso più vivo e vivido del termine. Il calcio è perfetto per veicolare il messaggio perché è lo stesso ovunque, in tutti e cinque i continenti, è una lingua universale capace di mettere tutte le differenze da parte. L'ASD Optì Poba ha deciso di prendere piede con prepotenza nel tentativo, siamo certi non vano, di risvegliare le coscienze e di fare scuola in una nuova modalità di fare integrazione".
