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Figc, la Serie A cambia volto: rose da 25 giocatori, in 4 dal vivaio più 4 cresciuti in Italia

Approvate le nuove norme su rose, trasferimento degli extracomunitari, libero tesseramento degli under 21 e fair play finanziario.
A cura di Marco Beltrami
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"Un consiglio federale chiave dall'inizio della nuova gestione,che riflette la filosofia del fare". Così Carlo Tavecchio, presidente della Figc ha fatto il punto sui provvedimenti introdotti dal massimo organo calcistico italiano, senza però il sostegno dei rappresentanti di Assocalciatori e Assoallenatori. La prima novità arriva dalle rose delle squadre di Serie A che saranno di 25 giocatori, di cui 4 cresciuti in Italia, e 4 nel vivaio del club per cui sono tesserati, con la possibilità del libero tesseramento degli Under 21. E' stata approvata anche la riforma dei cosiddetti "giovani di serie", ovvero il giovane extracomunitario alle prese con il primo tesseramento dovrà necessariamente essere residente in Italia, ed esservi entrato con i genitori non per ragioni legate al calcio o allo sport, oltre ad aver frequentato la scuola italiana per almeno 4 anni. Questi giovani calciatori inoltre non potranno essere utilizzati per sostituire un nuovo calciatore extracomunitario. Sostituzione che avverrà esclusivamente nel caso di esistenza del contratto da professionista da almeno 3 anni (dal 2012). Novità importanti anche per le società dal punto di vista economico con il nuovo fair play finanziario interno, che costringerà i club al pareggio di bilancio. Inoltre nel prossimo consiglio federale diventeranno realtà anche le norme più pesanti per contrastare e arginare gli atti di violenza nei confronti degli arbitri.

Tavecchio e il buco di 20 milioni della Figc

Il presidente della Figc Carlo Tavecchio ha anche alzato la voce sul buco di 20 milioni nel bilancio del massimo organo calcistico italiano, facendo squillare il campanello d'allarme: "Quando mai ad un'azienda gli togli a ottobre 25 milioni di ricavi? E cosa deve fare l'amministratore in quel caso? Il calcio non puà essere vilipeso ogni volta. Noi fatturiamo 6 miliardi all'anno per il Paese ma non possiamo essere il pozzo di San Patrizio. Alla fine ci attesteremo su una perdita di 10 milioni. Il buco è di 20 milioni ma abbiamo da recuperare attraverso le cessioni che il Coni farà, alla fine recupereremo 10 milioni".

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