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Figc, gaffe razzista per Tavecchio: “In Italia titolare gente che mangiava banane” (VIDEO)

Il più forte candidato alla presidenza della Figc si è prontamente scusato per l’uscita a dir poco infelice in materia di integrazione e immigrazione.
A cura di Marco Beltrami
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Carlo Tavecchio il prossimo 11 agosto potrebbe diventare il nuovo presidente della Federcalcio. Il numero 1 della Lega Nazionale Dilettanti, forte dell’appoggio di ben 18 club della Serie A, oltre ai problemi della Figc messi a nudo dal disastro azzurro ai Mondiali, deve già fare i conti con le prime critiche. Nel corso dell’assemblea estiva proprio della Lega Dilettanti l’esperto dirigente sportivo si è reso protagonista di un’infelice battuta razzista che ha fatto molto scalpore. Intervenendo sul tema caldo degli extracomunitari che giocano in Italia, Tavecchio ha dichiarato: "L'Inghilterra rispetto a noi è un'altra cosa: individua dei soggetti che possono entrare in base alla loro professionalità. Da noi invece arriva ‘Opti Pobà', che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio". Un’uscita infelice per il dirigente che potrebbe raccogliere la tutt’altro che semplice eredità del presidente del massimo organo calcistico italiano uscente Abete.

Tavecchio si scusa per la battuta infelice

Nessuno ha dimenticato i tanti episodi di cori razzisti e di lanci di banane moltiplicatisi in Europa e anche in Italia nella scorsa stagione. A tal proposito le parole di Tavecchio hanno avuto il peso di un pugno nello stomaco soprattutto per ciò che concerne le tematiche dell’integrazione e dell’immigrazione. Il forte candidato alla presidenza della Figc poco dopo è tornato sui suoi passi chiedendo scusa e rettificando il suo intervento: “Le banane? Non mi ricordo neppure se ho usato quel termine, e comunque mi riferivo al curriculum e alla professionalità richiesti dal calcio inglese per i giocatori che vengono dall’Africa o da altri paesi. Se qualcuno ha interpretato il mio intervento come offensivo, me ne scuso. La mia vita è improntata all'impegno sociale, al rispetto delle persone e al volontariato: in particolare in Africa".

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