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Ferrero infuriato: “Samp, ora basta seghe. Si cambi mentalità”

Il presidente concede una fiducia a tempo a Zenga dopo il flop interno contro il Vojvodina: “Non sto pensando di esonerarlo, giochiamo il ritorno e poi vedremo: con Ferrero possono sempre esserci colpi di scena”.
A cura di Marco Beltrami
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C'è grande amarezza in casa Sampdoria. Nessuno immaginava una debacle simile nel primo e importante appuntamento stagionale: i 4 gol incassati davanti al proprio pubblico dal Vojvodina hanno fatto suonare il campanello d'allarme in casa blucerchiata. Sicuramente i serbi hanno una condizione fisica migliore da quella dei doriani, ma non ci sono giustificazioni per la formazione di Zenga che dopo le scuse sotto la curva a fine gara è stato costretto a sospendere momentaneamente il suo profilo Twitter per i troppi insulti ricevuti. Il giorno dopo il ko che rischia seriamente di mettere fine ai sogni europei della Samp il presidente ha incontato in quel di Bogliasco il ds Osti e il tecnico Zenga per fare il punto della situazione, anche sul futuro dell'allenatore. Secondo le prime indiscrezioni il patron avrebbe deciso di congelare ogni decisione fino al match di ritorno del terzo turno preliminare di Europa League, con la speranza di vedere in campo una Sampdoria con un'altra mentalità. Subito dopo il vertice Ferrero ha così risposto alle domande dei cronisti: "Non ho niente da dire, adesso aspettiamo la gara del 6. Dico solo che i giocatori sono in debito con la società e con i tifosi. Giochiamo il ritorno, chi vivrà vedrà. Zenga può dormire sonni tranquilli, facciamolo lavorare. Una rondine non fa primavera. Non sto pensando di esonerarlo, giochiamo il ritorno e poi vedremo: con Ferrero possono sempre esserci colpi di scena".

Il presidente tra l'altro ai microfoni di Primocanale non ha utilizzato mezzi termini per tornare sulla clamorosa sconfitta: "Abbiamo perso meritatamente, loro hanno dimostrato di essere più forti. Un plauso devo farlo ai nostri tifosi che hanno continuato ad incitarci e a cantare anche dopo il loro terzo goal, hanno vinto loro ed il Vojvodina. Anche altre grandi squadre di livello hanno dimostrato di avere difficoltà, purtroppo fin quando non ci adegueremo agli altri campionati sarà sempre così. I serbi avevano già sette partite ufficiali nelle gambe, la mia squadra non era la Sampdoria che conoscevo. Ai giocatori dirò che sono dei campioni ma anche che devono giocare a pallone, basta seghe! Non sono arrabbiato ma deluso, che è ben diverso". Una battuta anche sul mercato per spegnere ancora una volta i rumours su Cassano e Balotelli: "Basta, sempre le stesse domande! Se la squadrà avrà bisogno di innesti li farò, ieri i nostri nemici siamo stati unicamente noi stessi. La cosa più importante è che questi ragazzi cambino radicalmente la mentalità in campo".

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