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Fenerbahçe, terrore ad alta quota: l’aereo turco costretto ad un’atterraggio d’emergenza

Il charter su cui stava volando la formazione di Dick Advocaat, è stato costretto ad atterrare a Budapest a causa di un violento impatto con un uccello. La squadra ha poi raggiunto Manchester con un altro volo per prepararsi alla sfida contro lo United.
A cura di Alberto Pucci
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Attimi di panico, per i giocatori del Fenerbahce, sul volo della compagnia aerea turca "Borajet". L'aereo partito da Istanbul, con destinazione Manchester, è stato infatti costretto nelle scorse ore ad un atterraggio d'emergenza a Budapest a causa del parabrezza crepato e dell'avaria alla guarnizione ermetica dello stesso, arrivati in seguito ad una violenta collisione con un uccello. Sul velivolo c'era tutta la squadra, lo staff tecnico di Dick Advocaat e anche il presidente del club turco Aziz Yildirim che ha voluto seguire la squadra in occasione della sfida contro lo United di Pogba, Ibrahimovic e José Mourinho. La comitiva turca è stata così costretta, dopo la comprensibile paura per l'atterraggio d'emergenza, ad uno scalo all'aeroporto internazionale "Ferenc Liszt" di Budapest da dove è poi ripartita per la Gran Bretagna a bordo di un altro aereo sempre della stessa compagnia.

L'aerofobia di Bergkamp

Tanta paura e nessun ferito, dunque, per questo fuori programma ad alta quota. A testimoniare l'inconveniente aereo e a rassicurare tutti i tifosi, ci ha pensato anche lo stesso club turco con alcuni messaggi sui suoi canali social: in particolare su Facebook, dove è stata anche pubblicata la foto del parabrezza in frantumi. La disavventura del Fenerbahce, riporta alla memoria anche la paura di volare di molti calciatori. Tra i tanti, il più famoso è stato Denis Bergkamp: soprannominato, per l'occasione, "Non-Flying Dutchman", l’olandese non-volante. La causa dell'aerofobia di Bergkamp, che in occasione della sua firma con l'Inter pretese di inserire nel contratto una clausola che gli permetteva di chiamarsi fuori per le trasferte più lontane, era nata a causa di uno scherzo di un giornalista che aveva urlato "Bomba a bordo", mentre la nazionale olandese era in volo per rientrare in patria dopo il mondiale americano.

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