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Fare l’arbitro di Serie A rende: stipendio base 45 mila euro l’anno oltre 3.800 a gara

Anche i direttori di gara e i loro assistenti guadagnano sul mondo del calcio. In totale ai fischietti sono corrisposti circa 4 milioni l’anno, più gli 800 mila euro per i collaboratori. Ma la carriera non dura più di dieci anni e solo per due-tre si è al vertice e per questo, molti, mantengono anche i loro vecchi posti di lavoro.
A cura di Alessio Pediglieri
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Per fare l'arbitro bisogna avere passione, tanta preparazione e una buona dose di self control. Spesso nell'occhio del ciclone, criticati e al centro di polemiche, come nelle ultime settimane. Ogni errore viene soppesato, valutato, giudicato. una professione che ha più svantaggi che soddisfazioni perché quando un direttore di gara ha arbitrato bene un incontro ha semplicemente svolto il proprio compito mentre se qualcosa gira per il verso sbagliato, ecco le accuse. E anche sotto il profilo economico le (ex) giacchette nere non godono di stipendi pluri-milionari dei calciatori o contratti da favola con bonus e clausole. Tutto è deciso dalla Federcalcio (come si evince nel servizio del Corriere dello Sport)  con tabellari ben precisi e, tutto sommato, calmierati nei prezzi. Ecco perché molti dei fischietti come prima occupazione fanno altro e arbitrare, seppur un impegno della massima professionalità, diviene solamente un ripiego secondario dove la passione, alla fine, ha la meglio su tutto il resto.

3.800 per una gara di A o la finale di Coppa – I conti in tasca agli arbitri sono presto fatti, visto che ogni fischietto è inserito in una graduatoria in base alla propria anzianità, capacita e bravura. Ogni arbitro prende 3.800 euro lordi a partita più i rimborsi  che riguardano le spese di viaggio, il vitto e l'alloggio in strutture convenzionate ma comunque di medio-alto livello indicate dalla Federcalcio. Poi ci sono gli assistenti aggiunti: gli addizionali e i guardalinee guadagnano mille euro e il quarto uomo 500 euro a partita. Questo tabellario vale per il campionato e corrisponde all'entrata più corposa.

Fino a 80 mila euro per gli internazionali – In Coppa Italia gli stipendi a prestazione calano: si va dai circa 1.000 euro nella fase iniziale ai 3.800 della finale, ovviamente sempre più rimborsi, così come per la finale di Supercoppa che è equiparata alla finale della coppa nazionale. A questo si aggiunge la quota fissa che racchiude grosso modo  i diritti d’immagine da parte della Federazione che può variare a seconda dell'anzianità: dai 45mila euro dei primi anni agli 80 mila degli internazionali. Proprio quest'ultimi hanno ulteriori entrate stabilite dalla FIFA che variano dai  1.100 euro a partita ai 4.800 euro.

Carriera breve – Se messi insieme i vari impegni, in una stagione, un buon arbitro, internazionale, può guadagnare fino a 200 mila euro ma non per tutti è così perché per molti – soprattutto a quelli che arrivano e sono nuovi del movimento, si può non superare i 40 mila annui. Se a questo si aggiunge che la carriera ad alti livelli non dura più di dieci anni e il top lo si mantiene per circa un biennio è evidente che non si possono lasciare le proprie professioni, autonome o dipendenti che siano.

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