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Fallimento Parma, il piano della Figc per salvare il campionato

Lotta contro il tempo per un fallimento pilotato: FIGC, Lega Serie A e Comune giocano un’ultima carta. In caso di 3-0 a tavolino penalizzate quelle formazioni che hanno già incontrato i ducali: Roma su tutte.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Ormai è una corsa contro il tempo per cercare di salvare la credibilità del campionato di Serie A: il fallimento del Parma, purtroppo, appare non più evitabile e dunque si sta cercando il modo sia di tutelare la regolarità della massima serie, sia di evitare che la società emiliana, il cui palmarés conta tre Coppe Italia, una Supercoppa italiana, 2 Coppe UEFA ed una supercoppa europea (oltre ad una ormai estinta Coppa delle Coppe), possa ripartire dai dilettanti e scomparire di fatto dalla scena per i prossimi anni.

La regolarità del campionato è ovviamente il punto principale, non foss'altro per evitare spiacevoli (quanto costose) azioni legali da parte della pay tv che non ha pagato fior di quattrini per una stagione ‘falsata': concedere il 3-0 a tavolino a tutte le squadre che incontreranno la società emiliana da qua alla fine del campionato, penalizzerebbe quelle formazioni che il Parma lo hanno già affrontato. Fiorentina, Inter, Roma (in corsa per il secondo posto e con il Napoli alle costole), Cagliari e Chievo fra tutte. La Federazione ha comunque spiegato che con il fallimento, ed il conseguente ritiro del Parma dal campionato, sarà assegnata proprio la sconfitta a tavolino per gli emiliani ed i conseguenti tre punti alle avversarie.

La situazione economica è ancora più tragica: il rinvio del match con l'Udinese è arrivato perché nelle casse societarie ci sarebbero appena quarantamila euro, impedendo di fatto anche il pagamento di steward ed illuminazione. Ipso facto, sarebbe stato impossibile organizzare il match per gli emiliani, e così è arrivata la decisione che la gara si giocherà in data da destinarsi: sperando però che il Parma, per quella data, esisterà ancora. Altrimenti, sarà 0-3 in favore dell'Udinese.

Per evitare tutto questo, la Federazione, la Lega Serie A ed il Comune di Parma stanno provando a portare a termine un cosiddetto "fallimento pilotato". Vale a dire, riuscire a trovare un "paracadute" che permetta alla squadra di disputare le gare rimanenti, finire il campionato anche se questo dovesse significare retrocessione sul campo, ma permettendo così il prossimo anno ad una nuova società di ripartire dalla Serie B. Il Comune ha chiesto a Manenti di portare i libri contabili in tribunale, nonché di anticipare l'udienza fallimentare a prima del 19 marzo: a quel punto, partirebbe l'esercizio provvisorio in attesa dell'asta per la vendita del club.

La Lega Serie A poi penserebbe a pagare le spese per portare a termine il campionato, gli stipendi dei calciatori e del personale del club, congelando di fatto i debiti pre-esistenti. Il problema però è il tempo: alla quarta rinuncia ad una gara, scatterebbe infatti l'automatica esclusione dal campionato, ed a quel punto i 3-0 a tavolino sarebbero inevitabili. Senza contare eventuali problemi in sede giudiziaria con la pay tv che detiene i diritti della Serie A che si ritroverebbero con diverse gare in meno ed un campionato "col morto".

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