FA Cup, introiti pazzeschi: diritti tv venduti a 1 miliardo di euro
Una cascata di denaro nelle casse della Premier. Un miliardo di dollari, circa altrettanti in euro (918 milioni e 500 mila): è questa la somma che la cessione dei diritti televisivi della FA Cup (l'equivalente della nostra Coppa Italia) per l'estero frutterà alla federazione d'Oltremanica. Una somma pazzesca a suggello di un contratto di sei anni che partirà dal 2018/2019. La trattativa svolta dalle parti (Pitch International and IMG) s'è svolta secondo la valuta americana a causa della perdita di valore progressiva della sterlina nelle ultime settimane. La ripartizione? Eccola: Europa e Vicino Oriente metteranno nel paniere 300 milioni di euro per assicurarsi le partite del torneo, gli altri 700 arriveranno da Africa, Americhe, Oceania ed Estremo Oriente.
Più soldi garantiranno anche premi più ricchi. Introiti lievitati a dismisura faranno sì che il montepremi attuale subirà un'impennata verso l'alto: allo stato dei fatti sono previste 1500 sterline (circa 1700 in euro) per la vittoria nel primissimo turno eliminatorio fino ad arrivare alla somma di 2 milioni per la squadra che inciderà il proprio nome sul trofeo in palio per il 2017. Un budget in linea con la notorietà crescente del torneo più antico al mondo e che conserva un fascino sempre particolare sugli spettatori. Un budget sproporzionato nel confronto impari con la Coppa Italia i cui diritti vengono venduti solo sul territorio nazionale e hanno fruttato la cifra ‘modesta' di 66 milioni di euro per il triennio 2015/2018.
Il fascino della Premier League
Dalla FA Cup alla Premier League, stesso appeal e identica ricetta vincente che va oltre la tradizione sportivo del campionato e poggia su basi solide dopo la battaglia contro gli hooligans e il rinnovamento di stadi, strutture, cultura dell'accoglienza all'interno degli impianti che non sono solo il tempio del calcio giocato. Nota stonata: alla sempre maggiore notorietà dei tornei nazionali non fa da contraltare il trend di risultati della selezione maggiore che, tanto al Mondiale del 2014 quanto ai recenti Europei in Francia, non è mai riuscita ad avvicinarsi alle grandi.
