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Europa League, l’Uefa mette sotto inchiesta la Dinamo Kiev per gli episodi di razzismo

La società ucraina è ufficialmente nel mirino dell’Uefa, per il continuo comportamento razzista dei suoi tifosi. Contro la Fiorentina, in Europa League, c’è il rischio che si giochi a porte chiuse. La decisione arriverà entro il prossimo 16 aprile.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo la partita contro la Roma, nella quale si è giocato senza la presenza degli ultrà giallorossi in curva, la Fiorentina potrebbe scendere in campo per la prima partita dei quarti di Europa League in uno stadio completamente deserto. Dopo il sorteggio di Nyon, infatti, è arrivata la notizia ufficiale della decisione dell'Uefa di mettere sotto inchiesta la società che ha dato i natali all'ex Pallone d'Oro Andriy Shevchenko. La dura presa di posizione del governo del calcio europeo, è arrivata in seguito al comportamento razzista tenuto da alcuni tifosi della squadra ucraina durante la partita contro l'Everton. L'Organo di Controllo e Disciplina dell'Uefa, che aveva già punito la Dinamo Kiev con la chiusura di alcuni settori dello stadio in occasione del match dei sedicesimi contro il Guingamp, ha ora deciso di riprendere in mano il fascicolo dedicato al club ucraino e di valutare bene ulteriori sanzioni da scontare nella prima sfida contro i viola di Vincenzo Montella.

Il caso di Hulk – Condannati da Joseph Blatter e dal segretario generale dell'Uefa, Gianni Infantino, gli episodi razzisti degli hooligan ucraini non sono una novità per il calcio europeo. A causa degli stessi problemi, capitati nel 2012 a Kiev (durante i novanta minuti contro il Paris Saint-Germain) e nel febbraio dell'anno dopo nella gara di andata dei sedicesimi di finale di Europa League contro il Bordeaux del 14 febbraio 2013, la Dinamo era già stata sanzionata con due turni a porte chiuse: il primo già scontato, il secondo sospeso per un periodo probatorio di tre anni. Proprio perché recidiva, la società ucraina rischia ora di pagare salato il comportamento della sua tifoseria in occasione del ritorno in campo in Europa. Quella del razzismo in Russia, è una piaga che Federazione russa, Fifa e Uefa non sono ancora riuscite ad eliminare. Con il Mondiale 2018 sullo sfondo, Blatter ha recentemente dichiarato di essere preoccupato per questo triste fenomeno che, purtroppo, ha già generato decine di casi clamorosi come, ad esempio, quello segnalato da Hulk: attaccante dello Zenit San Pietroburgo. Nel dicembre scorso, infatti, il brasiliano accusò addirittura un arbitro affermando che "durante la partita mi disse che non gli piacevo io e tutti i neri". Giocatore preso di mira anche recentemente dai tifosi della Torpedo che, con il loro becero comportamento, hanno costretto la Federazione ad intervenire per la terza volta nei confronti del club e a punire con due turni di squalifica lo stadio moscovita.

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