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Europa League: Dnipro-Lazio si giocherà a porte chiuse

L’UEFA ha sanzionato la squadra ucraina perché i propri tifosi hanno invaso il terreno di gioco durante la semifinale di ritorno dell’Europa League 2015 (vinta per 1-0 contro il Napoli). Nel corso di quel match i tifosi della Dnipro hanno usato dei fuochi d’artificio e hanno pure intonato cori di stampo razzista.
A cura di Alessio Morra
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Giovedì prossimo inizierà l’avventura in Europa League della Lazio. La squadra di Pioli, che sognava di giocare in Champions (ma è stata eliminata nel playoff dal Bayer Leverkusen), farà il suo esordio sul campo della Dnipro. Il match contro i finalisti della passata edizione della seconda competizione continentale si giocherà a porte chiuse. La notizia l’ha svelata, attraverso il proprio sito ufficiale, proprio il club del presidente Lotito. L’UEFA ha sanzionato la squadra ucraina perché i propri tifosi avevano invaso il terreno di gioco durante la semifinale di ritorno (vinta per 1-0 contro il Napoli) e nel corso del match gli stessi tifosi avevano usato dei fuochi d’artificio e avevano pure intonato cori di stampo razzista. La Dnipro ha avuto pure 70mila euro di multa. La Lazio dunque riprenderà il suo cammino europeo senza tifosi.

Infortuni – Pioli, che non sta vivendo per niente un bel momento (ha perso tre partite su cinque in questa prima parte di stagione), con la Dnipro avrà grosse difficoltà nel fare la formazione, soprattutto in difesa. Mancheranno infatti i centrali titolari de Vrij, infortunatosi con la nazionale, e Mauricio, espulso nel playoff di ritorno con il Bayer Leverksuen. Al fianco di Gentiletti potrebbe esordire il giovane Hoedt; in alternativa potrebbe essere spostato in mezzo Radu, protagonista nei giorni di scorsi di una mezza rissa con il compagno di reparto Braafheid. Mancheranno in Ucraina pure Klose e Biglia.

Il durissimo Gruppo G – La Lazio è stata inserita nel Gruppo G dell’Europa League, forse il più duro di tutti. Perché Klose e compagni dovranno sfidare oltre alla Dnipro, finalista un anno fa (perse 3-2 con il Siviglia), anche il Rosenborg, squadra norvegese con un discreto passato, e i francesi del Saint Etienne, una delle squadre meglio organizzate della Ligue 1.

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