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Euro 2016: i 5 motivi per cui la Spagna teme l’Italia

La Spagna dopo la sconfitta con la Croazia si scopre fragile e ha paura dell’Italia. La ‘Roja’ teme il contropiede degli azzurri, la difesa di Conte, Candreva e i minuti finali, il tallone d’Achille della nazionale di Del Bosque.
A cura di Alessio Morra
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9 luglio del 1994, l’Italia batte la Spagna per 2-1, gol di Dino e Roberto Baggio e si qualifica per le semifinali del Mondiale americano. Da quel giorno gli azzurri spesso sono riusciti a mettere in difficoltà e hanno anche battuto gli spagnoli, che però nelle sfide ufficiali da quel giorno non hanno mai perso. A Euro 2008 nei quarti Iniesta e soci si imposero ai rigori, mentre nel 2012 dopo l’1-1 nella gara inaugurale ci fu il pesantissimo 4-0 della finalissima. Infine c’è stata la semifinale della Confederations Cup del 2013, che la Spagna vinse ancora ai calci di rigore. Lunedì di nuovo l’Italia e la Spagna si affronteranno a Saint-Denis. Chi perderà torna a casa e si metterà subito a preparare le Qualificazioni ai Mondiali 2018, Italia e Spagna si sfideranno anche in quelle qualificazioni.

Nonostante il trend positivo contro gli azzurri la Spagna ci teme moltissimo. ‘Marca’ ha elencato i cinque motivi per cui Del Bosque e i suoi ragazzi temono la nazionale di Antonio Conte, che grazie alle vittorie di Belgio e Svezia è riuscita a vincere il Gruppo E.

Punto 1: il quotidiano spagnolo inserisce al primo posto il ‘fattore sorpresa’ e la capacità degli azzurri di sfruttare i contrattacchi. ‘L’Italia ruba la palla in anticipo e cerca di ripartire sempre’. In pratica il classico calcio all’italiana, un po’ modernizzato, contro il classico tiki taka spagnolo.

Punto 2: c’è la fortissima difesa, la mitica BBC, con Barzagli, Bonucci e Chiellini tre calciatori da battaglia che quando hanno giocato assieme in questo Europeo non hanno subito gol, mentre senza il livornese l’Italia ha subito un gol dall’Irlanda.

Punto 3: c’è il duo formato da Candreva e Pellé, due calciatori che, seppur in modo diverso, possono decidere la partita in ogni momento. Il centrocampista della Lazio nella sfida di Confederations del 2013 ebbe l’ardire di fare il cucchiaio dal dischetto a Casillas.

Punto 4: la panchina, occupata da calciatori come Zaza, Thiago Motta, El Shaarawy e Insigne che scalpitano e che vogliono dimostrare il proprio valore.

Punto 5: i ‘minuti finali’. Un punto di forza per l’Italia, a segno all’88’ con Eder contro la Svezia e con Pellé in gol al 92’ contro il Belgio. Mentre la Spagna ha perso il primato nel Gruppo D nei minuti finali perdendo contro la Croazia.

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