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Esplosioni a Dortmund, ultime notizie sull’attentato al bus del Borussia

Prevale la pista del terrorismo islamico, la Procura ha fatto cadere i sospetti nei confronti di due persone, tra cui l’iracheno arrestato, perché “non ci sono prove di un loro coinvolgimento”. Azionate a distanza le 3 bombe che hanno colpito il bus del Borussia in viaggio verso lo stadio per la gara di Champions. Operato al braccio destro, Bartra tranquillizza tutti: “Sto bene, tifiamo Borussia”.
A cura di Maurizio De Santis
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"Nulla è escluso" è stato il primo commento ufficiale da parte delle forze dell'ordine. Le indagini sono in corso ma è chiaro che la preparazione di quelle bombe – azionate a distanza, come emerso nelle ultime ore – e le detonazioni sono proprie di chi ha esperienza. E' questa l'unica certezza al momento, oltre allo shock, allo stato d'ansia nel cuore della Westfalia. Si rafforza però la pista jihadista, anche rispetto ad altre indiscrezioni trapelate nelle scorse ore che parlavano di un possibile attacco degli ultrà neonazisti, ma gli uomini sospettati e fermati in queste ore non erano gli attentatori.

Indagini: cadono i sospetti sui due fermati

In una Dortmund blindata per quanto accaduto martedì sera, proseguono le indagini per ricostruire l'attentato e risalire agli autori del folle gesto. Il giorno dopo la Procura, tramite la portavoce Frauke Köhler, ha prima comunicato l'arresto di un sospetto islamista e la perquisizione dell'appartamento di un secondo sospetto poi ha chiarito che dai riscontri emersi non è ipotizzabile alcun coinvolgimento.

All'interno degli ordigni esplosivi c'erano oggetti metallici così da aumentare la portata dei danni – è la versione delle autorità -. Al momento ci sono due sospetti nel mirino, una persona è già stata fermata. L'azione ha una matrice terroristica ma il movente ancora non è chiaro. Sono state ritrovate 3 lettere di rivendicazione, di queste ci sono forti dubbi su autenticità della rivendicazione del gruppo di estrema sinistra. Possibile lo sfondo islamico.

Anche la seconda persona finita nel mirino degli investigatori per l'attacco contro l'autobus del Borussia Dortmund non è più sospettata di essere coinvolta nelle esplosioni. "Il sospetto non è stato comprovato, non ci sono indizi di un suo coinvolgimento nel fatto". L'appartamento dell'uomo, un 28enne tedesco di Froendenberg, nei pressi di Dortmund, era stato perquisito ieri assieme a quello di un 26enne iracheno (arrestato e poi rilasciato per mancanza di prove).

Il biglietto "nel nome di Allah"

La righe in questione farebbero riferimento ai Tornado tedeschi operativi nella guerra contro il Califfato. Nella presunta rivendicazione  (la Polizia non ne ha confermata la veridicità) ci sarebbe anche una minaccia di morte esplicita contro sportivi e altri personaggi molto noti "della Germania e di altri Paesi delle crociate contro l'Islam".

Le prime ricostruzioni dei media tedeschi

Le prime ricostruzioni dei media tedeschi sono frammentate. Secondo Sueddeutsche Zeitung, NDR e WDR, nella lettera di rivendicazione rivenuta nei pressi del pullman del Borussia si farebbe cenno all'attentato contro un mercatino di Natale a Berlino e alle missioni dei Tornado tedeschi in Siria. Fonti vicini agli inquirenti citate dalla Sueddeutsche Zeitung rientengono l'episodio abbastanza strano convenendo che si possa trattare di una forma di despistaggio.

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Le altre 2 rivendicazioni

Oltre alla pista del terrorismo islamico viene seguita anche la strada che conduce a gruppi di autonomi, anarchici ed esponenti della sinistra radicale extraparlamentare. Nel testo della lettera – si legge ancora – l'attacco all'autobus si spiegherebbe in quanto "simbolo della politica" del Borussia Dortmund: secondo il quotidiano Sueddeutsche Zeitung l'episodio potrebbe essere riconducibile alle tensioni tra il patron del Borussia Watzke e alcune frange di tifosi di estrema destra, allontanate dallo stadio.

I fori di pallottole

Due fori riscontrati sulla carrozzeria del bus hanno aggiunto altri elementi: oltre alle bombe il sospetto che ci siano stati anche degli spari è molto forte. Gregor Lange, portavoce delle forze dell’ordine, nel corso della conferenza stampa avvenuta nella serata di ieri ha tracciato i contorni della vicenda: "S'è trattato di un attacco mirato alla squadra del Dortmund. Questo è il presupposto di partenza, al momento però non abbiamo ulteriori riscontri per chiarire il retroscena di quello che è stato un attentato".

La mappa dei media tedeschi che ha ricostruito l'attentato contro il Borussia Dortmund
La mappa dei media tedeschi che ha ricostruito l'attentato contro il Borussia Dortmund

La fuga in macchina con targa straniera

E' la versione riportata dal quotidiano tedesco ‘Bild' che nella ricostruzione della vicenda ha raccontato di attentatori che sarebbero fuggiti su una macchina con targa straniera. Sandra Lücke, il magistrato che indaga sul caso, nel ribadire la versione della Polizia ("nulla è escluso") ha aggiunto che ‘tentato omicidio' è una delle piste seguite, compresa la possibilità – che al momento non trova conferme ufficiali – che la matrice dell'attentato sia di tipo islamico.

Bartra operato: "Grazie a tutti, sto bene"

Il difensore spagnolo, ex Barcellona, Marc Bartra, è stato ricoverato poco dopo la deflagrazione: il giocatore ha riportato ferite non gravi – causate dalle schegge del vetro in frantumi che lo hanno investito – ma è stato operato al polso per la ricomposizione di una frattura. Lo stesso calciatore ha postato un messaggio sul proprio account di Instagram dalla stanza d'ospedale dove si trova attualmente. Sorrido e pollice verso l'alto, così appare nello scatto il giocatore che ha corredato il clic di un messaggio di ringraziamento.

Sono grato a tutti coloro che hanno avuto un pensiero gentile per me – scrive Bartra -. Sto bene ma adesso facciamo tutti il tifo per i compagni di squadra che andranno in campo questa sera.

Accanto all'ex blaugrana era seduto Roman Bürki. Il portiere ha in seguito raccontato ai media la concitazione e la paura di quegli attimi ("dopo l’esplosione ci siamo tutti piegati, chi poteva si è sdraiato nel corridoio"). Anche un poliziotto, che scortava il bus della squadra, è rimasto ferito.

Solidarietà dei tifosi e recupero della gara di Champions

#bedforawayfans è l'hashtag che la società tedesca ha diffuso sui social network in segno di accoglienza nei confronti dei tanti tifosi del Monaco giunti a Dortmund e costretti a trovare un riparo di fortuna per il rinvio della gara (si gioca questa sera, alle 18.45).  Intorno allo stadio l’allerta sarà massima come il livello delle misure sicurezza previste: verranno impiegati anche i cani anti-bomba.

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