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Empoli, gli azzurri sostengono Sofia e la cura con le staminali

I giocatori di Sarri si sono resi protagonisti di un gesto davvero nobile e si sono schierati al fianco della bambina e dei medici che, per il momento, non possono più curarla con il metodo Stamina.
A cura di Alberto Pucci
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La triste storia della piccola Sofia è, purtroppo, nota a tutti. Entrata in tutte le case degli italiani, grazie alla protesta di Giulio Golia e delle Iene, fortunato programma televisivo di Italia Uno, ha toccato da vicino tutti i telespettatori e i tifosi di calcio. Ora, proprio grazie al supporto di una società calcistica, il caso della sfortunata bambina, affetta da leucodistrofia metacromatica, torna in prima pagina con l'obiettivo di colpire le coscienze di tutti, in primis di chi ha il delicato compito di decidere sulla cura (e di conseguenza, sullo stato di salute) della piccola. Sofia, purtroppo, sta peggiorando. Una condizione figlia dello stop imposto alla cura con cellule staminali che aveva dato dei segnali di miglioramento, dopo le prime somministrazioni. Una beffa per la famiglia di Sofia e per Davide Vannoni, l'inventore del metodo Stamina che, adesso, si ritrova indagato per utilizzo di farmaci dannosi e illegali e truffa. Nonostante le richieste inviate al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, la cura non è ancora ripartita e la situazione rischia di peggiorare.

Un calcio alla burocrazia – A cercare di smuovere l'opinione pubblica e l'ottusità di alcuni componenti della comunità scientifica, ci stanno provando anche i giocatori dell'Empoli che, all'alba del loro esordio nel campionato di Serie A, si sono resi protagonisti di un gesto da applausi. Tutta la rosa di mister Sarri, infatti, si è fatta fotografare negli spogliatoi promuovendo l'hashtag ufficiale per cercare di aiutare la piccola Sofia: #iostoconsofia. Non è la prima volta (e per fortuna, neanche l'ultima) che lo sport, e in particolare il calcio, si schiera di fianco a chi soffre e cerca aiuto. Il nome di Sofia, non è l'unico, e riporta alla mente i casi "omonimi" di Catania, quando il club etneo aiutò economicamente la famiglia della piccola Sofia di Taormina (nata con una grave forma di scoliosi) per un delicato e costoso intervento e quello di Milano, con il Milan che raccolse 25mila euro per un deposito fiduciario in favore di Sofia, figlia dello sfortunato collega, di Milan Channel, Claudio Lippi.

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