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El Shaarawy c’è e il Milan riabbraccia il suo Faraone (foto)

Miglior giocatore della sfida contro la Lazio e ovazione di San Siro per il ‘Faraone’ che conferma sul campo la decisione di Conte di richiamarlo in Nazionale. Gioca, diverte e fa segnare: gli infortuni sono un lontano ricordo.
A cura di Alessio Pediglieri
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E' stato un debutto con il botto quello del Milan a San Siro contro la Lazio. Un nuovo Milan, targato Filippo Inzaghi un'autentica icona per il popolo milanista che ha osannato SuperPippo a fine match. Un Milan diverso da quello ereditato da Seedorf, con innesti freschi, modulo più aggressivo e una mentalità cambiata nell'arco di soli due mesi. Un Milan che riparte da Diego Lopez in porta, Alex in difesa, Menez sulla mediana, Torres in attacco. Ma anche un Milan che ripesca nel suo recente glorioso passato: perché in tutte queste novità assolute c'è chi nel Milan gioca da tempo e se lo è voluto riprendere alla prima occasione ufficiale: Stephan El Shaarawy, il Faraone che è stato il migliore giocatore assoluto in campo.

Debutto col botto: MVP e standing ovation di San Siro

Sembrava di essere tornati a due anni fa, prima degli infortuni, prima delle incomprensioni: Stephan El Shaarawy che guizza via come una pallina da flipper senza controllo, palla al piede o senza. Non fa differenza perchè il ‘Faraone' a San Siro, alla prima di Serie A, da titolare contro la Lazio, ha fatto vedere il proprio repertorio al completo: velocità, possesso, assist, giocate da giocoliere. Sull'out sinistro, con licenza di diagonali per cercar gloria su vie centrali. El Sha non ha segnato ma ha fatto segnare, ha divertito e soprattutto ci ha provato, fino al 90′ dimostrando una condizione fisica invidiabile. Suo l'assist per Honda per l'1-0: galoppata inarrestabile per i poveri De Vrji e Basta. Sua la giocata più bella al 90′ quando in area laziale ha scartato tre giocatori con un numero ‘da foca' suola-punta-tacco cui è mancato solamente il gol per far crollare San Siro. Che lo ha applaudito in una standing ovation che ha definitivamente scacciato anche gli ultimi fantasmi attorno ad un giocatore apparso completamente recuperato.

Viatico per il ritorno nella Nazionale di Antonio Conte

Starà godendo non solo il presidente Berlusconi, in tribuna per l'occasione. Non solo la figlia Barbara e Adriano Galliani con sorrisi a 32 denti. E non solo Filippo Inzaghi che ha avuto la conferma di avere tra le mani il ‘primo'Faraone, quello dirompente ereditato dal Genoa. Ha goduto indubbiamente anche Misteer Antonio Conte, il neo CT della Nazionale che starà sfregandosi le mani dopo i 90 minuti visti a San Siro. Proprio nel giorno in cui la Puma gli ricorda che Balotelli è un giocatore dell'Italia, anche se escluso dalle convocazioni, Conte avrà di certo segnato sul proprio taccuino il nome di Stephan, utilissimo a livello tattico e dotato di un bagaglio tecnico invidiabile.

Lesioni, fratture e un calvario infinito

Il calvario sembrava infinito in una stagione incredibilmente negativa a livello personale e di società. Oltre cinque mesi di stop forzato, avvolto dal mistero e mai con un chiarimento medico per spiegare come si possa saltare un'intera stagione per un ‘semplice' problema al metatarso, curato con un intervento chirurgico. Forse mal riuscito, visti i continui consulti medici e la dilatazione dei tempi di recupero che avevano rasentato l'imbarazzo. Tanto da racimolare in un anno la miseria di 9 presenze tra campionato e coppe dopo la straordinaria stagione 2012-2013 quando tagliò il traguardo delle 46 presenze complessive bagnate da 19 reti. Adesso però, tutto sembra un mero ricordo: se il buongiorno si vede dal mattino, per El Shaarawy questa sarà la stagione di una nuova rinascita sportiva.

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