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News su Napoli-Real Madrid, ottavi di Champions

E’ stato un Napoli formato Real per un’ora: gran pressing, possesso di palla e precisione

Il risultato ha premiato il Real Madrid ma è stato il Napoli a fare la gara. Soprattutto per la prima ora di gioco quando, dopo essere andato in vantaggio, ha messo sotto scacco la difesa dei Blancos con 15 tiri in porta in 45′. Anche nell’arco dei complessivi 90 minuti gli azzurri sono stati migliori: sia per possesso (51%), per precisione dei passaggi (86%) e per chilometri percorsi (62 contro 55)
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Napoli alla pari con il Real Madrid? Sì, malgrado il complessivo 6-2 subito dagli azzurri con un doppio 3-1 sia al Bernabeu che al San Paolo. Proprio nel match di ritorno davanti al proprio pubblico la squadra di Sarri è riuscita nell'intento, non scontato, di mettere sotto pressione i campioni in carica che sono usciti alla distanza dopo quasi un'ora di sofferenza. Il gol di Mertens e i dati di un primo tempo quasi perfetto hanno confermato che questo Napoli è pronto per crescere ancora, capace di guardare in faccia l'avversario più difficile, l'ostacolo più grande, affrontandolo alla pari per circa 60 minuti, prima dell'exploit di Sergio Ramos, oramai certificato come l'uomo dalle reti pesanti.

Un'ora da Real – Il Real Madrid è passato ai quarti di finale e questo è ciò che conta, mentre il Napoli ferma la propria corsa in Europa sbattendo sui Blancos. Ma c'è un dato comunque importante: gli azzurri hanno infatti letteralmente dominato la prima frazione con il vantaggio del solito Mertens e un pressing alto che non ha permesso ai Blancos di esprimere al meglio il proprio gioco, se non in rimessa.

Navas sotto assedio – I dati parlano chiaro: il Napoli ha tirato in porta ben undici volte, una cifra importante tanto che non capitava in Champions dal novembre del 2013 al Real Madrid, di subire tanta pressione sul proprio portiere, da quando fu la Juventus (con 15 tiri in 45 minuti) a mettere sotto ansia la retroguardia merengue.

Corsa e pressing – Nei primi 45’, i ragazzi di Sarri hanno pressato, rincorso gli avversari e corso ben 6 km in più rispetto ai campioni d’Europa in carica (61,7 km contro 55,8) un dato che lascia capire quanto bene sia entrata in campo la squadra azzurra che non ha minimamente sofferto alcun timore reverenziale, iniziando al massimo una gara che era riuscita anche ad indirizzare nel verso giusto col vantaggio a metà tempo. Numeri che sono positivi se si considera anche tutta la partita.

Possesso e precisione – Come oramai spesso accade, il Real Madrid è venuto fuori alla distanza, meritando il passaggio del turno grazie ai tre gol al San Paolo che hanno confermato una supremazia sotto porta che non ha eguali. Ma i partenopei hanno avuto un maggior possesso palla con il 51% e hanno fatto più passaggi  per un totale di 633 contro 528, 547 dei quali riusciti. Ma soprattutto sono stati più precisi (86%) rispetto a Cr7 e compagni, recuperando più palloni.

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