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Dybala e Pjanic sono troppo per il Toro. Matuidi domina, Baselli è un disastro

Il derby di Torino chiuso nel primo tempo, quando Dybala e Pjanic hanno deciso di fare i fenomeni. Oltre alla loro grande prova, da segnalare l’ottima partita giocata da Matuidi, presente in ogni zona del campo. Nel Toro male tutti, in testa Baselli.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Doveva essere uno spettacolo ma Baselli ha rovinato tutto. Il “derby della Mole” fra Juventus e Torino, è terminato con il punteggio di 4-0 in favore degli uomini di Allegri. Ma andiamo con ordine. E’ stata una partita caratterizzata, inizialmente, dall’esclusione di Gonzalo Higuain dal primo minuto. Ufficialmente un infortunio muscolare per il ‘Pipita’ ma le ultime pessime prestazioni dell’argentino hanno fatto pensare, soprattutto ai più maligni, ad un’esclusione dovuta ad una scelta tecnica precisa di Allegri.

Ma di questo ce ne sarà di tempo per parlarne. Per quanto riguarda il derby, all’Allianz Stadium a brillare è stata sicuramente la stella di Dybala, autore di una prova magistrale e di una doppietta, che confermano l’ottimo periodo di forma dell’argentino. Nel Torino invece, dopo l’espulsione nel primo tempo di Baselli, non si è salvato nessuno, Belotti compreso, praticamente sparito dalla gara. Ma andiamo a vedere allora, nel dettaglio, quali sono stati i top e i flop del derby di Torino.

Dybala è sempre al top

“Sono semplicemente Dybala”

Non esistono più aggettivi per descrivere l’inizio scoppiettante di stagione di Paulo Dybala, un calciatore che sta davvero mostrando a tutti il suo vero e totale valore tecnico in campo. Per l’argentino i gol in campionato sono già 10 e la voglia di fermarsi proprio non c’è. Anche nel derby si è piazzato lì, alle spalle di Mandzukic, schierato a sorpresa nel ruolo di punta al posto di Higuain dal primo minuto. Con il croato ha chiuso anche diversi buoni fraseggi specie nel primo tempo.

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Poi per il resto solita grande partita contrassegnata dalla sua immensa capacità di non far respirare e recuperare i difensori avversari grazie alla sua imprevedibilità di movimento e di posizione che ha messo in totale difficoltà N’Koulou e Lyanco al centro della difesa e una doppietta d’autore tutta sua con quel sinistro diventato micidiale partita dopo partita. Un vero fenomeno.

L’uomo ombra della Juve

Un lavoro silenzioso, nell’ombra, un po’ come quello di Khedira (infortunato), che impreziosisce ulteriormente la manovra offensiva della Juventus che contro il Torino ha fatto sì che spesso i palloni riuscissero a passare anche dalla sua parte. Matuidi è stato bravo a chiudere sul nascere tutte le fasi di impostazione di gioco dei granata con una lettura davvero impeccabile.

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Spesso ha provato anche ad inserirsi per creare volume durante le azioni verso la porta di Sirigu ma senza riuscire a trovare, con alcuni tiri dalla distanza, la porta. Fondamentale negli automatismi tattici di Allegri che sicuramente farà fatica e avrà tanto su cui pensare quando rientrerà anche lo stesso Khedira.

Provate a fermare Cuadrado..se potete

Non c’è molto da dire quando lo vedi finalmente in forma, correre lucido verso la porta avversaria e diventare il perno principale dell’azione offensiva della Juventus. Le manovre del centrocampo di Pjanic e Matudi convergevano spesso sull’out destro occupato dal Juan Cuadrado. Il colombiano, al contrario di Douglas Costa, apparso ancora un po’ timido in campo e ancora lontano dal lavoro che gli chiede Allegri, sarà l’incubo di Ansaldi e Lyanco questa notte.

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Una spina nel fianco della difesa granata che l’ha solo potuto vedere sfrecciare lungo la fascia riuscendolo a fermare solo poche volte (con un fallo). Per il resto solita grande prestazione, bravo nell’uno contro uno creando sempre superiorità che, diciamolo, non vedevamo da un po’ di tempo fare all’ex Fiorentina che è entrato nelle prime due realizzazioni della Juventus ad opera di Dybala e Pjanic.

E’ il centrocampo di Pjanic

Che dire, altra grande prova magistrale del bosniaco e tanti saluti a chi pensava che questo fosse un calciatore adattabile in pochissime zone del centrocampo ma soprattutto discontinuo. Infatti, la prova offerta da Miralem Pjanic, autore del secondo gol e dell’assist direttamente da calcio d’angolo che ha portato al gol del 3-0 di testa di Alex Sandro, è assolutamente da annotare come l’ennesima grande gara dell’ex Roma, bravo a prendersi in mano l’intera zona del centrocampo facendola sua.

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L’uomo in più ha sicuramente favorito nella ripresa la sua libertà di giocata che gli ha permesso di esprimersi ai massimi livelli facendo vedere giocate davvero da top player, ma il ruolo che gli ha cucito addosso Allegri, una sorta di pendolo che fa da collante fra difesa e attacco entrando sempre in tutte le azioni offensive della Juve, è davvero una grande intuizione.

Flop derby tutti di marca granata

Disastro Baselli

Non poteva che essere lui il primo dei flop di questa gara. Espulso dopo neanche 30’ di gioco, l’uscita dal campo di Baselli, che ha lasciato il Torino in 10 per tutto il resto della partita, ha cambiato l’inerzia del match. Due gialli presi con grande ingenuità, il primo per un fallo a metà campo dove ha interrotto un pericoloso contropiede della Juventus, il secondo invece, decisivo per il cartellino rosso, dopo un’entrata a dir poco senza senso nei confronti di Pjanic che ha fatto imbestialire Mihajlovic.

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Già dallo scorso anno, nonostante gli enormi mezzi tecnici e le capacità tattiche mostrate da quando gioca in granata, Baselli ha sempre patito molto le pressioni nelle gare importanti, in cui spesso il tecnico serbo l’ha escluso proprio per non incorrere in problemi di questo tipo. Per lui una bocciatura totale.

Il fantasma Belotti

Doveva essere la sua gara, il suo derby, quello in cui avrebbe dovuto chiarire a tutti la vera identità della squadra granata, ma soprattutto la sua capacità di emergere anche nelle gare così difficili. E invece, fin dal primo minuto, ancor prima dell’espulsione di Baselli, Andrea Belotti è sembrato subito imbambolato, chiuso nella morsa di Chiellini che l’ha braccato per tutto il resto della gara facendogli toccare davvero pochissimi palloni.

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Certo, non è mancata la voglia e la solita grinta che contraddistingue il ‘Gallo’, ma sicuramente ci saremmo aspettati un atteggiamento subito molto più propositivo e spregiudicato da parte del numero #9 del Torino che nel secondo tempo ha dovuto giocare una gara di grande sacrificio proteggendo palla con fatica con la speranza, vana, di far salire gli esterni per incursioni pericolose. Rimandato al prossimo derby.

Lyanco da rivedere

Prima del derby aveva giocato soltanto una gara con la maglia del Torino, quella di mercoledì, nel turno infrasettimanale, contro l’Udinese. E forse il motivo per cui il giovane 20enne brasiliano, arrivato quest’estate dal San Paolo, non era sceso in campo nelle altre uscite in campionato, lo si è visto questa sera.

Forse anche emozionato dall’occasione concessagli da Mihajlovic per questa importante partita, il centrale difensivo granata è stato sempre messo in difficoltà da Dybala, una furia al centro dell’area di rigore granata, ma anche da Cuadrado che, una volta superato Ansaldi, convergendo verso l’interno dell’area, avrebbe dovuto trovare lui a chiudere le incursioni del colombiano che invece, al contrario, è stato spesso libero di fare ciò che voleva senza particolari problemi.

Un imbarazzo in campo che per poco non gli è costato caro proprio ad inizio gara quando stava per far finire in porta una palla passata a Sirigu, forse in maniera troppo energica, su cui l’ex estremo difensore del Psg è riuscito a salvarla compiendo un vero miracolo.

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