Dramma Chapecoense, il portiere Nivaldo si ritira
La tragedia della Chapecoense ha colpito tutti. Il mondo del calcio la sta vivendo naturalmente con grande dolore e tanti calciatori hanno fatto sentire il proprio sostegno alla squadra brasiliana, ai familiari dei giocatori periti nel disastro aereo e grande affetto è stato mostrato anche verso quei pochi calciatori del Chapecoense che sono riusciti a rimanere in vita. Tra questi c’è anche il quarantaduenne portiere Nivaldo che su quell’aereo avrebbe dovuto esserci ma che alla fine quel volo non lo ha preso e per questo si è salvato. Nivaldo, che ha quarantadue anni, poche ore dopo la tragedia ha annunciato in lacrime il suo addio al calcio giocato: “Nella vita tutto accade per una ragione, da oggi non giocherò più”.
Il portiere ha detto di non essere partito per la finale d’andata della Copa Sudamericana con l’Atletico Nacional di Medellin perché nel prossimo weekend avrebbe dovuto essere titolare per tagliare un traguardo importante:
Avrei dovuto giocare la 300esima partita con la Chapecoense nel prossimo turno di campionato contro l’Atletico Mineiro e per questo c’è stato un cambiamento. Il tecnico mi ha comunicato che non mi avrebbe portato con il resto della squadra. Sarei dovuto partire, ma alla fine sono rimasto in Brasile. Domenica avrei dato il mio addio al calcio davanti al nostro pubblico.
Il mondo del calcio si è stretto attorno allo sfortunato club brasiliano e gli omaggi per il Chapecoense arrivano a profusione. Edinson Cavani dopo aver segnato un gol nel match di campionato tra PSG e Angers ha mostrato una maglietta in onore del club brasiliano, una bella dedica non apprezzata dall’arbitro che lo ha ammonito. La Serie A invece ha deciso di far osservare un minuto di raccoglimento per ricordare e commemorare tutte le persone scomparse su quel maledetto volo diretto in Colombia in tutte le partite della 15a giornata. Tutte le squadre di Serie A porteranno anche il lutto al braccio.
