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Donnarumma-Milan, Tommasi: “Tutti giudicano il giocatore perché guadagna tanti soldi”

Il presidente dell’Assocalciatori spiega la propria posizione: “Se ne parla perché è il giocatore a non volere rinnovare. Fosse la società non ci sarebbe questo caos. Tutti si sentono in diritto di giudicare perché i calciatori guadagnano un sacco di soldi. Parlo per esperienza, ma nello specifico mi astengo dai commenti: se resterà rossonero lo sa solo lui”
A cura di Alessio Pediglieri
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Il caso Donnarumma sta tenendo banco in tutto il mondo del calcio, non solo tra il club rossonero e l'entourage del giocatore ma anche a livello federale. Tutt'altro che risolto, bisognerà capirne l'evoluzione a fine Europei, quando l'Under21 tornerà in Italia e si dipanerà la matassa che sta funestando le notti dei tifosi del Milan. Sull'argomento è intervenuto anche il presidente dell'Assocalciatori, Damiano Tommasi che ha provato a fare chiarezza attorno al portiere, tirato per il colletto dall'agente e dal popolo rossonero.

Cortocircuito social – Le ultime evoluzioni ‘social' hanno lasciato tutti a bocca aperta: un tweet in cui professa amore incondizionato per il proprio procuratore – che a sua volta replica online – poi il post di Instagram che rinnega qualche ora dopo tutto, riaprendo la strada della conciliazione al Milan. Infine, la denuncia di un attacco hacker e la chiusura dei profili. Insomma, un cortocircuito in cui tutti ne stanno uscendo con le ossa massacrate.

Questione di soldi – Anche il presidente dell'Associazione italiana calciatori, Damiano Tommasi, sulla questione del rapporto tra Gianluigi Donnarumma e il Milan ha voluto comunque esprimere il proprio parere: "Donnarumma? Si fa un po' troppo rumore su un ragazzo di 18 anni con un contratto che scade l'anno prossimo. Quando sono alcuni calciatori a non firmare se ne parla tanto, quando sono le società a tirare la corda e a non rinnovare lo si fa molto meno. Se deve restare in rossonero? Questo deve saperlo lui. Per esperienza so che, quando si parla di soldi, il calciatore è sempre messo in discussione perchè tutti si sentono in diritto di giudicare".

Nessuna posizione – Una difesa dunque verso Donnarumma che potrebbe essere effettivamente la vittima di questa situazione creatasi per la volontà in primis del procuratore e per il pugno di ferro che la società non ha voluto abbassare, con tanto di minacce di tenerlo per un anno non titolare: "Bisognerebbe conoscere la situazione e comunque noi come Aic siamo impegnati su altri temi in questo momento, non ci pronunciamo".

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