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Dino Zoff ricoverato: “Sto bene, ho parato anche questa”

L’ex eroe Mundial di Spagna ’82 è in clinica da circa un mese: colpito da una encefalite virale, l’acuzie della malattia gli impediva di ricordare fatti passati e anche di riconoscere i propri cari. Il presidente del Consiglio, Renzi, ha chiamato Zoff per testimoniargli solidarietà e affetto.
A cura di Maurizio De Santis
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"Sto abbastanza bene, ho avuto delle complicanze di origine virale che mi hanno un po' scombussolato ma sono sulla buona strada per guarire al più presto". Così Dino Zoff tranquillizza tutti dai microfoni di Repubblica dopo le notizie sulle condizioni di salute che avevano destato allarme. "Posso dire di aver parato anche questa, ringrazio tutti, uno ad uno, per le gentilezze che hanno avuto nei miei confronti". Tra i tanti messaggio ricevuti, anche la telefonata da parte del presidente del Consiglio, Matteo Renzi.

La preoccupazione. La notizia era trapelata nelle ultime ore: Dino Zoff, 73 anni, eroe Mundial a Spagna '82, campione d'Europa, ex portiere di Napoli e Juventus, è ricoverato in una clinica romana ma non in condizioni di salute preoccupanti. Non corre pericoli di vita ma l'ex commissario tecnico della Nazionale è rimasto bloccato da un'infezione virale che gli ha causato difficoltà nel camminare. Fugata quindi l'ipotesi del problema neurovegetativo (come rilanciato da Il Messaggero e dal giornalista Roberto Renga su Twitter) che lo aveva costretto a letto, limitandone la capacità motorie. Quelle gambe che nel corso della carriera gli hanno fatto da leva tra i pali sembravano non rispondere più. Come sta adesso l'ex numero uno azzurro? A giudicare dalle notizie che filtrano da ambienti medici, la situazione è sotto controllo e, in base ai controlli effettuati, le condizioni in lieve miglioramento. La preoccupazione, però, era fondata: perché l'ex ct della Nazionale era stato colpito da una encefalite virale. L'acuzie della malattia gli impediva di ricordare fatti passati e anche di riconoscere i propri cari.

Il messaggio del club bianconero. "La Juventus ha appreso in queste ore che Dino Zoff, capitano e leggenda dei colori bianconeri e della Nazionale, sta attraversando un difficile momento di salute, già in via di guarigione. Con la Juve il grande Dino, friulano dalla tempra d’acciaio e dall’immensa classe tra i pali, ha vinto sei scudetti, due Coppe Italia e una Coppa Uefa, disputando due finali di Coppa dei Campioni e una di Coppa Intercontinentale durante la sua carriera da giocatore, durata ben 11 stagioni. In panchina ci ha guidato alla conquista della Coppa Italia di San Siro e a quella della indimenticabile UEFA 1990. Campione europeo nel 1968 e mondiale in Spagna, nel 1982, Dino è uno abituato a non arrendersi mai. Zoff è un uomo forte e una leggenda. Tifiamo tutti per lui. #ForzaDino".

"Non prendo lezioni di dignità da Berlusconi"

Europeo 2000, un gol di Trezeguet ammazza i sogni dell'Italia. In aperta polemica con le dichiarazioni di Berlusconi, leader di Forza Italia e presidente del Milan, Zoff non ebbe remore né timore di rassegnare le dimissioni da ct azzurro. "Non prendo lezioni di dignità da lui – raccontò allora in conferenza stampa -. Non è giusto denigrare il lavoro degli altri pubblicamente, non è giusto che non si rispetti un uomo che fa il suo lavoro con dedizione e umiltà. E' stato offeso un uomo e la sua professionalità, è mancato il rispetto per un lavoratore e questo io non posso accettarlo".

La partita a scopa con Pertini

Con Scirea, Gentile e Cabrini costituì la spina dorsale della ‘vecchia signora' e della difesa della Nazionale che piegò la Germania (3-1) nella finalissima del mondiale iberico. Il gol di Rossi, l'urlo di Tardelli e una puntura di ‘Spillo' Altobelli cancellarono anche la vergogna chiamata Corea e il naufragio in Cile, restituendo all'Italia un alloro iridato che mancava dai tempi di Pozzo e del fascismo che tramutò le vittorie degli azzurri nel simbolo dello Stivale che avanzava con passo marziale verso l'Impero. Santiago Bernanebu, Pertini, partigiano e Presidente della Repubblica che prima esulta in tribuna poi gioca a scopone con Causio, Zoff e Bearzot durante il viaggio di ritorno in aereo: scatti storici che figurano nell'album dei ricordi accanto alle immagini di campo.

Il gol di Magath, ferita ancora aperta

Campione europeo nel 1968, campione e del Mondo nel 1982, vice-campione mondiale nel 1970 con la Nazionale italiana, commissario tecnico della Nazionale dal 1998 al 2000. La carriera di Dino Zoff comincia tra i pali di Udinese e Mantova. Cinque stagioni a Napoli poi la chiamata della Juventus dove, tra gli Anni Settanta e Ottanta, conquisterà 6 scudetti, 2 Coppe Italia e una Coppa Uefa. Dolorosa la finale di Coppa Campioni persa per quel gol di Felix Magath nella sfida contro l'Amburgo. Da allenatore – oltre aver guidato l'Italia – è stato al timone della Lazio che riuscì a portare in Europa nella stagione '92/'93 dopo quasi 15 anni e al terzo posto in campionato. Sulla panchina della Juventus ha ottenuto invece una Coppa Italia e una Coppa Uefa nella stagione 1989/1990.

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