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Dinamo Zagabria, arrestati allenatore e amministratore delegato

L’accusa per i fratelli Mamic è quella di evasione fiscale nell’ambito dell’operazione relativa alla cessione di Modric al Tottenham.
A cura di Marco Beltrami
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Non è solo l'Italia, l'unica nazione alle prese con un vero e proprio scandalo legato al calcio. Se il nostro Paese deve fare i conti con l'inchiesta relativa alle partite comprate dal Catania per evitare la Serie B, anche la Croazia deve fare i conti con un vero e proprio terremoto giudiziario. Nell'occhio del ciclone è finita la Dinamo Zagabria: il tecnico della formazione croata Zoran Mamic, e suo fratello Zdravko Amministratore delegato e presidente esecutivo del club sono finiti in manette con la pesante accusa di evasione fiscale. Nel mirino degli inquirenti uno degli affari più importanti della Dinamo, ovvero la cessione dell'ormai ex stella Luka Modric al Tottenham: nel 2008 il giocatore, attualmente perno del Real Madrid, si trasferì agli Spurs per 21 milioni di euro, diventando il colpo in entrata più costoso degli inglesi. Secondo quanto evidenziato nella richiesta di custodia cautelare, i due arrestati avrebbero incassato dall'operazione Modric ben 52 milioni di euro. Ora spetterà a loro difendersi, dopo che, come riportato dal sito ufficiale del club in una nota i fratelli Mamic hanno già voluto dimostrare la loro estraneità alla vicenda.

Questo il testo del comunicato ufficiale: "Dopo che il presidente esecutivo Zdravko Mamic e l'allenatore della Dinamo Zoran Mamic hanno appreso dai loro avvocati che il USKOK ha chiesto per loro il carcere giudiziario, per la squadra e la società, hanno deciso di tornare  subito in Croazia , in piena collaborazione con chi sta conducendo l'indagine,rispondendo a tutte le domande con l'obiettivo di dimostrare la loro innocenza. Sono stati fermati al confine e arrestati dalla polizia croata, con loro i loro avvocati Jadranka Sloković e Cedo Prodanovic. Desideriamo sottolineare che tutta la squadra, staff tecnico, scuola calcio e dipendenti sono saldamente vicini ai colleghi convinti che presto dimostreranno la loro innocenza. 

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