Dietrofront sul rigore a Pescara, il Napoli protesta
Colpi di scena, gol, emozioni, spettacolo e anche un episodio destinato a far discutere a lungo. Pescara-Napoli 2-2 si è rivelata la partita più frizzante e imprevedibile della prima giornata di Serie A. Gli abruzzesi sul doppio vantaggio grazie a Benali e Caprari dopo un gran primo tempo, nella ripresa sono stati raggiunti da Mertens, autore di una doppietta. Gli azzurri hanno anche pregustato il sorpasso quando al 78’ è andato in scena quello che è senza dubbio il primo episodio arbitrale discutibile della stagione.
Un intervento incauto con la gamba alta di Zuparic su Zielinski, ha spinto l’arbitro Giacomelli ad indicare il dischetto del rigore, tra le proteste dei giocatori di Oddo. Le immagini hanno subito evidenziato la pericolosità dell’intervento del difensore che ha rischiato di fare molto male al neoacquisto del Napoli. Nessuna possibilità di concedere un calcio di punizione a due in area, ma un intervento considerato "violento" da punire con il penalty. A sorpresa però pochi istanti dopo il direttore di gara è tornato sui suoi passi dopo un consulto con l’arbitro di porta Rocchi. Un dietrofront culminato nell’assegnazione di un calcio di punizione al Pescara che ha fatto infuriare i calciatori del Napoli, e lasciato perplessi tifosi e spettatori curiosi di conoscere l’irregolarità evidenziata dall’assistente di Giacomelli.
A fare chiarezza ci ha provato Sky poco dopo: probabilmente ad essere sanzionato è stato un presunto gioco pericoloso di Albiol su Bizzarri. Il difensore spagnolo dopo un tentativo aereo, in caduta, è finito sulle gambe del portiere infastidendone dunque l’intervento successivo. Una spiegazione che non esaudisce le perplessità per un dietrofront destinato a far discutere in quest’avvio di Serie A.
