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Diego Costa sovrappeso e fuori forma: “La crisi del Chelsea è colpa di noi giocatori”

L’attaccante spagnolo nel mirino della critica e dei tifosi per l’avvio disastroso dei Blues in Premier. In Rete circola anche la foto del suo sosia… un cameriere robusto e molto in carne che gli assomiglia.
A cura di Maurizio De Santis
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A sinistra Diego Costa in sovrappeso ad agosto scorso, accanto il calciatore in piena forma nell'estate del 2014
A sinistra Diego Costa in sovrappeso ad agosto scorso, accanto il calciatore in piena forma nell'estate del 2014

Dev'essersi passato una mano per la coscienza. Capita anche ‘agli uomini che non devono chiedere mai' come Diego Costa. L'attaccante del Chelsea ha abbandonato lo sguardo truce, messo da parte quell'espressione perennemente imbronciata e s'è cosparso il capo di cenere. Palesemente fuori forma, in sovrappeso rispetto al calciatore che nell'estate del 2014 giunse da Madrid a Londra, fortemente voluto da Mourinho che cercava un attaccante di rango internazionale da piazzare là davanti per dominare in campionato e poi farsi valere in Champions. I tabloid sono stati impietosi ma era inevitabile considerato che sul banco degli imputati c'è proprio lui, lo spagnolo che contro l'Arsenal si rese protagonista della (quasi) rissa coi Gunners per gli scatti nervosismo, l'atteggiamento scorretto, i colpi proibiti dati (e presi), la squalifica di 3 giornate. Le parole dell'ex colchoneros equivalgono a una confessione, un atto di pentimento e quanto sia sincero lo potrà dire solo il campo. "Alla fine della scorsa stagione – ha raccontato Costa – mi sono infortunato e poi sono andato in vacanza. Quando sono tornato al Chelsea ero in sovrappeso, non mi sono presentato in forma come avrei dovuto e questo sicuramente ha inciso sul mio rendimento".

La critica dei giornali e l'ironia tagliente dei tifosi, per spazzarle via entrambe Diego Costa ha solo un modo: riprendere a segnare, risollevare se stesso e il Chelsea da questa situazione balorda, tornare protagonista e lanciare la scalata a una graduatoria mortificante rispetto al valore della rosa a disposizione di Mou. Intanto, in Rete c'è chi si diverte a canzonarlo pubblicando foto di sosia robusti e corpulenti… "La colpa di quello che sta accadendo è di tutti, a cominciare da noi calciatori. Siamo tutti responsabili, non abbiamo affrontato l'avvio di campionato nel modo giusto. E quando ci siamo resi conto della situazione era troppo tardi". La pausa di campionato serve anche a questo, alla ripresa si attende un Chelsea finalmente reattivo e pronto a risalire la china.

La crisi del Chelsea, l'incredibile (quanto scioccante) avvio di stagione dei Blues ancorati nella zona bassa della classifica, distante anni luce dalla vetta della Premier, hanno puntato i riflettori della critica tutti sul manager portoghese finito nell'occhio del ciclone sia per i risultati deludenti sia per le polemiche scaturite dalla lite e poi dalla rottura con il medico sociale, Eva Carneiro. Vicenda che arriverà fino in tribunale secondo le intenzioni della donna che ha già lasciato la società. Per quella ci sarà tempo, sul tavolo resta la difficile situazione del club londinese che ha toccato il punto più basso con il rischio esonero, licenziamento evitato anche per le proporzioni dell'indennizzo da corrispondere al tecnico, circa 50 milioni di euro… un salasso. "Quando le cose non vanno come tutti si aspettano si cerca sempre un capro espiatorio – ha concluso Costa -. In alcuni casi si dice che la colpa è dei giocatori, in questo caso si dà la colpa del manager perché il manager è Mourinho… Ci sono squadre che vanno male, che ottengono risultati al di sotto delle aspettative ma i loro manager non vengono criticati così". Quando sei Special One, ti tocca.

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