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Dieci motivi per cui Fernando Torres non è da Milan

Dopo l’inguardabile derby, l’attaccante continua ad essere una delusione per i tifosi. Terminati tutti i bonus, Torres viaggia così verso un possibile taglio a gennaio. Questi i dieci motivi (semiseri), per i quali lo spagnolo non può essere degno di indossare la maglia rossonera.
A cura di Alberto Pucci
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Il ricordo del giocatore che fu, ormai, non può più bastare. Fernando Torres è in crisi ed è un problema sempre più evidente, all'interno della rosa milanista di Filippo Inzaghi che, per la sfida contro l'Udinese, pare intenzionato a rilanciare Giampaolo Pazzini. La prova imbarazzante nel derby contro l'Inter, l'ultima di una serie di prestazioni non all'altezza, ha nuovamente gettato nello sconforto i tifosi del Milan e, addirittura, alimentato qualche piccolo rimpianto verso Mario Balotelli. A gravare sulle spalle del "Niño" è l'assoluta mancanza di peso nell'area di rigore avversaria ed il solo gol realizzato, fino ad ora, in campionato. Arrivato per sostituire "Super Mario", lo spagnolo è parso sin dall'inizio la copia sbiadita del giocatore che, fino a molti anni fa, aveva incantato i tifosi di tutta Europa. "Un giocatore non da Milan", hanno sentenziato in molti, per nulla disposti ad aspettare l'attaccante, così come hanno fatto (ad esempio) con Keisuke Honda: inguardabile la scorsa stagione, determinante in questo campionato. 10 partite ed un solo gol, possono essere la prova inconfutabile del declino di Fernando Torres? Un quesito al quale Pippo Inzaghi, e lo stesso Torres, dovranno dare una risposta entro Natale onde evitare un possibile "taglio" del giocatore, nel prossimo mercato invernale.

1) Il gol questo sconosciuto. Scordatevi le medie "spagnole" del buon Fernando. Come aveva visto bene quella vecchia volpe di Josè Mourinho, Torres è senza dubbio nel fase discendente della sua carriera e, ormai, non vede più la porta come un tempo. Le poche soddisfazioni raccolte dal "Niño", nell'ultima stagione allo Stamford Bridge, avrebbero dovuto suonare come un campanello d'allarme per la società rossonera che, incurante di tali medie, ha portato a Milano un giocatore sul viale del tramonto.

2) Tanta spesa, poca resa. Contratto biennale, più opzione per un terzo, a 4 milioni di euro netti a stagione. L'ingaggio di "questo" Fernando Torres rischia di essere un peso, per le povere casse rossonere. Raggiunto un equilibrio economico sostenibile, il Milan rischia di portarsi dietro per mesi un contratto oneroso di un giocatore che, sul campo, non sta dando nessun valore aggiunto alla squadra di Inzaghi. Una situazione che rischia di irritare anche il presidente Berlusconi, abituato a vedere ben altro spettacolo.

3) Condizione fisica approssimativa. Basta vedere con quale facilità i difensori avversari fermano Torres, per avere il quadro della situazione attuale del giocatore cresciuto nella "cantera" dell'Atletico Madrid. Dopo i problemi alla caviglia, l'attaccante pare non aver più quella forza d'urto che lo aveva contraddistinto in passato. Durante il derby con l'Inter, nel quale è entrato raramente nell'area di rigore di Handanovic, il numero nove rossonero è andato a sbattere (letteralmente) sui vari Ranocchia e Juan Jesus, perdendo in maniera imbarazzante ogni duello.

4) Fuori dagli schemi. Il suo vagare in mezzo al campo, rincorrendo tristemente gli avversari, è ciò che preoccupa maggiormente. Lento, impacciato, meno deciso, quasi spaventato, Fernando Torres sembra un corpo estraneo in questo Milan e in questo campionato di calcio dove, in molti e con pedigree meno preziosi del suo, stanno facendo meglio. Grinta e caparbietà, dettagli imprescindibili per chi fa il mestiere del centravanti, si sono visti raramente. Il suo modo di stare in campo, inoltre, non aiuta i compagni che, sfiduciati, giocano poco per lui.

5) La resa di Pippo. I bonus di Fernando Torres sono finiti. I fischi durante la sua sostituzione della stracittadina milanese, non sono arrivati soltanto dai tifosi avversari. Per il popolo rossonero la misura è colma, e anche per l'allenatore pare arrivato il momento di metterci una pietra sopra. Nonostante le dichiarazioni di "facciata", Filippo Inzaghi avrebbe deciso di "tagliare" lo spagnolo e togliere dalla naftalina il "Pazzo" Pazzini che, tweet polemici a parte, il suo lo ha sempre fatto.

6) Anche Del Bosque lo ha scaricato. Dopo il gol ad Empoli, unica gioia regalata ai suoi tifosi, qualcuno aveva anche azzardato un ritorno nella nazionale spagnola. A sgombrare il campo da illusioni facili e, a dirla tutta, anche improponibili, ci ha pensato il commissario tecnico Vicente Del Bosque che, per inciso, può contare su un certo Diego Costa: giocatore agli opposti dell'attuale fantasma Torres. L'ultimo gol del milanista, con la maglia delle Furie Rosse, è datato giugno 2014 (contro l'Australia) nel mondiale brasiliano che, di fatto, ha sancito la fine dello squadrone spagnolo…e, forse, anche quella dell'avventura di Fernando con la maglia della sua nazionale.

7) Fantacalcio? Meglio venderlo. A gridare allo scandalo, non ci sono solo i tifosi del Diavolo. Anche chi ha puntato sul trentenne di Fuenlabrada, per la propria passione fantacalcistica, si ritrova ora in mano un giocatore dalla poca utilità. Media voto costantemente sotto il 6, di gol neanche a parlarne e soltanto un paio di giocatori, in tutta la Serie A, peggio di lui. Facile ipotizzare che, in molti, scaricheranno Torres alla prima occasione utile.

8) Bersaglio dell'ironia dei tifosi. Può un fenomeno del calcio europeo, pagato solo un paio di anni fa la bellezza di 58,6 milioni di euro, diventare lo zimbello nazionale dei tifosi italiani? La situazione di Fernando Torres è molto simile a quella inglese che sta vivendo Mario Balotelli. L'ex attaccante rossonero, dopo gli elogi al suo arrivo, è diventato il bersaglio preferito del sarcasmo di giornali e supporter inglesi. Un rischio che sta correndo anche Fernando Torres che, sul web e sui social network, è già passato da "Niño" a "Nonno".

9) Un numero infangato. Il nove, per molti club, è un numero sacro. A maggior ragione nel Milan dove, negli anni, hanno vestito quella casacca fior di campioni. Con la memoria si può tranquillamente andare alle gesta di Marco Van Basten, icona leggendaria di una squadra stellare, ma anche tornare indietro di anni e sorridere al ricordo di giocatori meno spettacolari, ma altrettanto amati, come Hateley e Jordan. Ecco, a voler fare un paragone con il passato, l'attuale Torres somiglia molto al "pacco" Blissett che, nel lontano 1983, atterrò disgraziatamente sul suolo italiano.

10) Le risate del nemico Mourinho. A pensare allo scherzetto che l'ex allenatore dell'Inter ha rifilato, al tifoso del Milan non resta altro che curarsi con il "Maalox". Il nervoso e la rabbia, in queste settimane, hanno provocato parecchi problemi di stomaco a chi credeva nella resurrezione di Fernando Torres. Invece, la pensione è dietro l'angolo. Quando Mourinho ti regala un giocatore, c'è sempre sotto qualcosa. Lo dicono in molti. Come mai Adriano Galliani non ha voluto dar retta a questa voce che, purtroppo, si è rivelata del tutto veritiera?

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