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Dieci cose da ricordare di Euro 2016

L’Europeo 2016 ha visto diversi problemi di ordine pubblico, a causa degli scontri tra hooligans fuori dagli stadi, e la bellezza dei tifosi irlandesi, l’addio alla nazionale di Zlatan Ibrahimovic e l’affermazione di Galles e Islanda: abbiamo riassunto la rassegna continentale in dieci punti.
A cura di Vito Lamorte
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Si è concluso l'Europeo del 2016 e, come da tradizione, si tracciano i bilanci per capire se la manifestazione è riuscita e quali momenti di questo lungo mese ricorderemo nei prossimi anni. La qualità del calcio durante la manifestazione è stata criticata spesso ma, a mio parere, quest'anno si sono viste tante squadre molto organizzate a livello tattico rispetto ad altre edizioni. La paura delle ‘troppe cenerentole' è stata scongiurata e alcune piccole realtà sono finite nel quadrante delle migliori formazioni del continente.

La Tour Eiffel illumina il cielo di Parigi con i colori del Portogallo. (Foto di Edward Berthelot/Getty Images).
La Tour Eiffel illumina il cielo di Parigi con i colori del Portogallo. (Foto di Edward Berthelot/Getty Images).

L'Europeo francese ha visto diversi problemi di ordine pubblico, a causa degli scontri tra hooligans fuori dagli stadi, e la bellezza dei tifosi irlandesi, l'addio alla nazionale di un giocatore come Zlatan Ibrahimovic e l'affermazione di Galles e Islanda: abbiamo riassunto tutto per voi in dieci punti.

1. Le 24 squadre. Com'è stata quest'edizione del torneo continentale a 24 squadre? Questa formula, fortemente voluta da Michel Platini, era stata criticata prima dell'inizio per la presenza di troppe presunte Cenerentole ma, alla fine, in semifinale si è presentata proprio una di queste imbucate al ballo, il Galles. Non tutto è oro quel che luccica: nonostante sia piaciuta, la formula andrebbe rivista perché bisognerebbe evitare uno sbilanciamento del tabelloni con un cammino poco affascinante da un lato e una massa di titoli mondiali ed europei dall'altro. Per farlo va rivisto lo schema di ripescaggio delle terze, troppo casuale e non meritocratico.

2. I tifosi irlandesi. Sono loro i veri vincitori di questo torneo. Mentre altri mettevano a ferro e fuoco le città e creavano non pochi problemi di ordine pubblico, questi ragazzi arrivati dall'Irlanda sono stati la parte sana del tifo dell'Europeo e sono diventati idoli di tutti.

Hanno fatto serenate a una suora e a una studentessa, hanno cantato per la polizia e con i supporter avversari. Meravigliosi, solo questo possiamo dire a questi ragazzi giunti dall'Irlanda con l'unico scopo di partecipare ad una festa sportiva e nulla più.

3. Il Galles di Bale. La sorpresa dell'Europeo è stata chiaramente la squadra di Coleman che da esordiente è arrivata alle semifinali della competizione, uscendo con la squadra vincitrice. Bale & co. hanno messo in mostra una grande preparazione tattica e fisica e hanno davvero fatto stropicciare gli occhi ai loro tifosi e agli osservatori del Vecchio Continente.

4. La sicurezza."Nonostante la minaccia terroristica fosse molto elevata, gli Europei di calcio sono stati un successo". Sono queste le parole del ministro degli Interni francese, Bernard Cazeneuve, in conferenza stampa all'indomani della finale tra Portogallo e Francia. Cazeneuve ha ringraziato le forze dell'ordine per il loro lavoro svolto e ha sottolineato che questo mese di competizione è stato proceduto da 1550 fermi e da 64 riconduzioni alla frontiera. A parte qualche invasione di campo subito placata si può dire che la macchina della sicurezza ha funzionato abbastanza bene.

5. L'Islanda. Quando ha eliminato l'Olanda dal suo girone di qualificazione per la fase finale in molti si erano limitati a descrivere la pochezza della squadra oranje senza mettere al centro del dibattito questi ragazzoni che vengono dall'isola a nord della Gran Bretagna. A metà degli anni Novanta, approfittando anche dell’ottima situazione economica del paese, la federazione islandese avviò un progetto per far decollare il movimento calcistico nell'isola: oltre alle nuove strutture c'è stato un piano per formare dei professionisti e nel 2016 ci sono 184 allenatori di calcio col patentino A della UEFA e 594 col patentino B. Oggi, quindi, in Islanda c’è un allenatore di calcio ‘qualificato' ogni 500 abitanti e il risultato è sotto gli occhi di tutti.

https://www.youtube.com/watch?v=cZ3WbKoQasU

I giocatori di questa incredibile nazionale hanno reso orgoglioso un intero paese: se lo meritano i tifosi, protagonisti assoluti fuori con la loro emozionante "Geyser-sound" sia all’interno degli stadi che al ritorno dei propri eroi in patria. Vengono sempre dipinti come un popolo freddo ma hanno dimostrato tutt’altro.

6. La rovesciata di Shaqiri. Il goal per cui verrà ricordata questa edizione del torneo continentale è sicuramente quello dell'ala della Svizzera che negli ottavi di finale ha realizzato, con una fantastica rovesciata, il pareggio contro la Polonia. Non è bastato per passare il turno ma il gesto tecnico rimane straordinario.

7. Gli scontri. In un momento di tensione come quello che sta vivendo la Francia dopo gli attentati a Charlie Hebdo, prima, e quelli del 13 novembre, poi, ci mancavano solo gli hooligans a mettere a ferro e fuoco città come Marsiglia e Lille. Russi e inglesi hanno davvero consegnato alla storia le pagine più tristi di Euro 2016 ma, fortunatamente, il ‘Dio del calcio' ha punito le due nazionali mandandole a casa molto presto.

8. Le lacrime di CR7. La sua finale è durata pochissimo. Al minuto 25 il fuoriclasse del Real Madrid è dovuto uscire dopo un contatto con Payet che gli ha procurato, secondo i primi esami, una distorsione di primo grado al legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro. Dalle lacrime di dolore per l'uscita dal campo quelle di CR7 sono diventate lacrime di gioia alla fine dei 120 minuti. La serata del 10 luglio 2016 resterà per sempre nella storia calcistica europea e del Portogallo e un po' è anche merito suo.

9. Le falene a Saint-Denis. Lo Stade De France è stato invaso dalle falene in occasione della finale di Euro 2016 tra Portogallo e Francia. L’impianto parigino è stato occupato dalle falene, forse attratte dai riflettori, che hanno infastidito giocatori, allenatori e arbitri per tutta la durata dell'incontro.

10. L'ultima volta di Zlatan. Autoproclamatosi leggenda vivente alla vigilia del torneo l'attaccante del Manchester United ha vissuto l'ennesima delusione con la nazionale e ha annunciato l'addio alla maglia della Svezia.

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