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Di Canio: “Balotelli ha i demoni in testa”

L’ex tecnico del Sunderland attacca Balotelli: “Non lo vorrei mai nella mia squadra: passa troppo tempo sui social, lui usa il calcio per diventare una celebrità”.
A cura di Alessio Morra
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Mario Balotelli è un facile bersaglio in questo momento. Il venticinquenne attaccante italiano da qualche settimana è stato messi fuori rosa dal Liverpool, che tramite Mino Raiola sta cercando di piazzarlo in Serie A. L’attaccante italiano, reduce da un’annata molto complicata, in attesa di una nuova squadra se n’è andato in vacanza sulla riviera ligure e sta facendo la felicità di chi si occupa di gossip, che gli affibbia varie fiamme. Le critiche pesanti non mancano e all’elenco dei critici si aggiunge anche Paolo Di Canio. L’ex tecnico del Sunderland è entrato a gamba tesissima su SuperMario e chiaramente ha detto che non lo vorrebbe mai in una sua squadra: “Da allenatore, nella mia squadra non lo vorrei mai: far parte di una squadra significa capire cosa vuol dire giocare con i tuoi compagni, condividere momenti belli e brutti. Non mi sembra che lui stia facendo questo”.

I demoni – Di Canio, nell’intervista a ‘TalkSport’, è stato durissimo nei confronti dell’ex interista che si trova a un bivio. Balotelli può tornare sulla retta via, ma per farlo deve cambiare e deve migliorarsi da solo. In passato alcuni tecnici ci hanno provato, ma non sono riusciti ad aiutarlo: “Tanti allenatori hanno provato a cambiarlo. Mancini è stato il suo padre calcistico, ma adesso non lo vuole più all’Inter. Mourinho l’ha capito dall’inizio: è un ottimo lettore di giocatori e ha detto che non si può cambiare questo ragazzo. Adesso ha venticinque anni, deve cambiare da solo. Non può puntare su altre persone che lo aiutino. I demoni sono nella sua testa: è ancora giovane, forte fisicamente, un incredibile atleta, ma non ha mai utilizzato il suo enorme potenziale”.

‘Il calcio è sacrificio’ – All’ex calciatore di West Ham e Lazio non piace l’atteggiamento in campo di Balotelli, che spesso non si dimostra umile: “A volte pensa il calcio sia ‘Io prendo la palla, mi metto in mostra in qualche modo, e poi i miei compagni corno per me’. Il calcio è sacrificio. Il calcio è legame con i compagni di squadra. Non al bar, bisogna essere generosi in campo. Io spero che riesca prima o poi a dimostrare le sue qualità, ma credo che sarà molto difficile perché trascorrere troppo tempo sui social network e sembra che usi il calcio per diventare una celebrità”.

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