6 CONDIVISIONI

Deulofeu è un “diavolo”. Pioli: perché togli Joao Mario?

La squadra nerazzurra non riesce a gestire il doppio vantaggio e ora si mette male anche per la rincorsa in Europa League. Vincenzo Montella riesce a imbrigliare Stefano Pioli che non è attento nella gestione della gara e subisce il pareggio nel recupero. Bene Joao Mario e Locatelli. De Sciglio e Kondogbia i peggiori.
A cura di Vito Lamorte
6 CONDIVISIONI

Spizzata e goal. I due derby di Milano della stagione 2016/2017 verranno ricordati per il modo in cui sono state realizzate le reti che hanno deciso le sfide: sia all'andata che al ritorno nei minuti di recupero e su azione d'angolo. Gara divertente che finisce giustamente in pareggio per quanto visto sul rettangolo verde ma è evidente che l'Inter butta alle ortiche il doppio vantaggio in maniera incredibile: la squadra nerazzurra non riesce a gestire le due reti realizzate nella prima frazione e spreca il possibile sorpasso anche in chiave Europa League. Vincenzo Montella riesce a imbrigliare Stefano Pioli con i cambi e porta a casa un pareggio importantissimo per la classifica rossonera.

Immagine

Stefano Pioli si presenta con un 4-2-3-1 che vede il rientro tra i titolari di Nagatomo e Joao Mario per Ansaldi e Banega. Candreva e Perisic gli esterni a supporto di Icardi. Gagliardini recupera il suo posto al fianco di Kondogbia. D'Ambrosio, Miranda e Medel completano la difesa a protezione di Handanovic. Vincenzo Montella punta sul tridente formato da Bacca, Suso e Deulofeu. La linea mediana è composta da Kucka, Sosa e Mati Fernandez mentre in difesa Zapata affianca Romagnoli nella zona centrale con Calabria e De Sciglio sulle fasce. Donnarumma difende la porta rossonera, ma su questo non c'erano dubbi.

Prima parte di gara migliore per i rossoneri che poi vengono colpiti da Candreva e subiscono l'arrembaggio dell'Inter che chiude la prima frazione in vantaggio di due reti. Nella ripresa la squadra nerazzurra arretra sempre di più il raggio d'azione e, inevitabilmente, subisce il pareggio nel finale.

I migliori

Gerard Deulofeu. Il calciatore più importante del Milan, senza dubbio. Spina nel fianco della difesa nerazzurra dal primo all'ultimo minuto, lo spagnolo ex Everton fa ammattire gli interisti a protezione di Handanovic. Il palo colpito nel primo tempo, sullo 0-0, grida ancora vendetta.

Joao Mario. È il migliore della squadra nerazzurra: il portoghese sembra essersi calato in maniera giusta nel ruolo di trequartista che Pioli gli ha cucito. Bravo in fase offensiva e in quella d'impostazione, Joao interpreta al meglio le situazioni che si vengono a creare intorno a lui. Manca nella fase conclusiva ma è un errore imperdonabile toglierlo.

Manuel Locatelli. La sua entrata in campo riesce a dare brio ai compagni: pressa alto e mette ordine il giovane rossonero che nel finale si fa prendere dal nervosismo e rifila un calcione a Nagatomo. Ribelle.

Antonio Candreva. Porta in vantaggio i suoi e bissa la rete dell'andata: rispetto alle ultime uscite sembra più convinto in entrambe le fasi e il pubblico gradisce la sua prestazione. Bel gesto in occasione della rete: tocco delicato ma preciso che beffa sia De Sciglio che Donnarumma. Esce tra gli applausi dei tifosi dell'Inter. ‘Give peace a chance'.

Vincenzo Montella. Il suo Milan gioca una buona gara, subisce il doppio svantaggio ma non cambia mai atteggiamento: nella ripresa gli ingressi di Locatelli, Ocampos e Lapadula mettono in difficoltà la gestione dell'Inter e permettono ai rossoneri di guadagnare campo. Match winner.

I peggiori

Mattia De Sciglio. Errore decisivo in occasione del goal del vantaggio nerazzurro di Candreva: il terzino non riesce ad anticipare il suo avversario diretto e si fa sfilare la palla sotto il naso. Quando la rivede è in fondo al sacco. Mai preciso negli appoggi e nelle scalate. Rimandato.

Geoffrey Kondogbia. Poca grinta e sempre impreciso: il centrocampista francese non entra mai in partita. Anche quando recupera palloni interessanti riesce sempre a sprecarli. Spaesato.

Stefano Pioli. Dopo aver preparato la gara in maniera precisa e puntuale rovina tutto con i cambi: incomprensibile l'ingresso di Murillo per Joao Mario che porta la squadra ad arretrare e concedere più campo e possibilità agli avversari. Questo risultato è, anche, un po' colpa sua.

6 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views