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Derby Milan-Inter 3-0: Pato grande trascinatore

Vittoria meritata, quella dei rossoneri; la squadra di Leonardo senza gioco e idee.
A cura di Gianni Monaco
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Non ha tradito le attese il derby di Milano. Anzi. Le emozioni sono iniziate dopo secondi. Pronti, via. Meno di un minuto e il Milan è già in vantaggio. Con buona pace di chi pensava che l'assenza di Zlatan Ibrahimovic sarebbe stata determinante.

Alexandre Pato ha dimostrato, per l'ennesima volta, di essere un campione vero. Un gol fantastico al Napoli, quando gli uomini di Mazzarri erano secondi in classifica (e oggi possono tornarci); una doppietta fondamentale contro i nerazzurri (video gol Milan-Inter). Nelle partite che contano il brasiliano non si nasconde. Ha soltanto 21 anni, ma sa essere un trascinatore. Lui non urla, non parla tanto, non sta a inveire contro compagni e arbitro. Pensa soltanto a fare il suo lavoro: segnare e mettere i compagni nelle condizioni di segnare.

Forse ieri l'assenza più pesante è stata quella di Lucio, squalificato, da sommare a quella dell'infortunato di lungo corso Samuel. La difesa dell'Inter è apparsa da subito in grande difficoltà e non è certo la prima volta che succede in questa stagione. Già a Monaco, in Champions League, i nerazzurri avevano rischiato di prendere molti gol, salvo poi vincere nel finale con Pandev.

Contro il Milan la rimonta non c'è stata. Dopo la rete iniziale di Pato, il rigore reclamato da Seedorf e la clamorosa traversa di Van Bommel, l'Inter ha reagito con Thiago Motta ed Eto'o, che ha fallito una rete a pochi centimetri da Abbiati. Nella ripresa, dopo l'espulsione di Chivu, la partita è virtualmente finita. I nerazzurri sembravano non uno, ma 3-4 in meno.

I rossoneri hanno controllato il match con grande facilità. Seedorf, Boateng, Van Bommel e Pato (vedi pagelle derby Milan-Inter) hanno fatto quello che hanno voluto con la palla, mentre Cambiasso e compagni correvano poco e a vuoto. Se Robinho non si fosse divorato tre gol, il passivo sarebbe stato molto più pesante del 3-0 finale.

Comunque sarebbe assolutamente sbagliato dire che i rossoneri hanno dominato solo perché hanno giocato per mezz'ora con l'uomo in più. Quando c'era Mourinho il Milan riuscì a perdere 2-0 nonostante una doppia superiorità numerica. Nel derby d'andata la squadra di Allegri giocò mezz'ora in dieci e vinse…

Per molti quella di ieri è la sconfitta soprattutto di Leonardo, incapace di dare un gioco alla squadra, ma bravo a puntare soltanto sui singoli. Ieri i campioni dell'Inter hanno deluso e il Milan ha avuto vita facile. Nemmeno il più ottimista dei tifosi si sarebbe aspettato un successo di queste dimensioni.

"E' andata nel modo giusto – ha commentato Allegri a fine gara. – Hanno giocato con intensità e tecnica. Finalmente abbiamo riportato la compattezza. E' una bella soddisfazione. Ora però bisogna restare concentrati e iniziare a pensare alla Fiorentina. Appena scesi in campo avevamo la giusta tensione e determinazione. Non abbiamo preso gol e abbiamo avuto tantissime occasioni per segnare. I ragazzi hanno giocato da squadra e non si sono persi d'animo nè hanno allentato la pressione. Seedorf ha giocato benissimo, correndo per novanta minuti. Abate per me è da Nazionale, gliela auguro".

Queste le parole di Leonardo: "Costruire azioni da gol è stato molto difficile ed allargare la difesa del Milan non era semplice. Pato non è una sorpresa per me, lo conosco benissimo. E' un giocatore straordinario. Quella di oggi è una sconfitta importante. Riusciremo a superarla velocemente ed insieme".

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