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Derby Inter-Milan, ultime novità e probabili formazioni

A poche ore dall’inizio della stracittadina milanese, queste le notizie dai ritiri della Pinetina e di Milanello dove Mancini e Inzaghi sono alle prese con le ultime indicazioni ai propri giocatori. Con l’Europa che continua a rimanere un miraggio, vincere il derby è diventato fondamentale. Il Mancio: “Che voto mi do? Finora negativo”. Pippo: “Torneremo vincenti”
A cura di Alberto Pucci
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Dileggiato, svilito, deprezzato e messo in saldo come un vecchio capo d'abbigliamento ormai fuori moda. Nelle ultime ore il "vecchio" Derby di Milano ne ha sentite davvero di ogni, al punto che anche la Madonnina in cima al duomo milanese era tentata dal tapparsi le orecchie per non sentire i commenti arrivati da più parti. Resta il fatto che il Derby è sempre il Derby e, anche se meno importante di quelli giocati in passato, per le due tifoserie milanesi rimane un match da giocare alla morte e, possibilmente, vincere per salvare l'onore e l'orgoglio cittadino. Mancini ed Inzaghi, che di stracittadine ne hanno vinte e perse in più città, sono all'ultima spiaggia della loro stagione.

Il pareggio, già "uscito" all'andata, non è contemplato perché, come dicono in Inghilterra, provoca le stesse emozioni di un bacio dato ad una sorella. Figuriamoci una sconfitta. "Il Derby non va giocato, va vinto", disse il Pippo rossonero alla vigilia della sfida dello scorso novembre. Appello alla truppa milanista, che non vince in casa nerazzurra dalla stagione 2010/2011, e messaggio sottoscritto anche dal collega nerazzurro che vorrebbe bissare il successo di Mazzarri nello scorso campionato (vittoria con tacco di Palacio nei minuti finali, nel derby passato alla storia per lo sciopero "unificato" delle due tifoserie).

Mancini: "Che voto merito? Finora negativo"

Un derby in tono minore perché la stagione di Inter e Milan è figlia di un dio minore. Intruppate nella zona anonima della classifica, a distanza siderale dalla Champions e nemmeno abbastanza vicine all'Europa League, le squadre di Mancini e Inzaghi riversano sulla stracittadina aspettative di vittoria e voglia di riscatto. Necessità di rialzarsi in fretta e porre le basi per il prossimo campionato, quello del rilancio dopo un'annata storta. Il ‘Mancio' ne sa qualcosa: in nerazzurro è tornato perché Mazzarri non è mai piaciuto alla piazza e, alle prime difficoltà, è stato messo da parte senza colpo ferire. Da lui, l'ex manager del City, ci si aspettava qualcosa in più rispetto alla mediocrità latente e ai blackout emotivi che hanno spesso caratterizzato il rendimento: "Dovessi darmi un voto, sarebbe negativo. Perché ammetto che, a questo punto della stagione, credevo di essere un po' meglio piazzato in classifica e, soprattutto, lottare ancora per un titolo".

Come arriva l'Inter – Nel quartier generale interista, procedono i colloqui tra Roberto Mancini e lo staff tecnico e medico. Senza gli squalificati Guarin e Brozovic, la mediana nerazzurra perde in partenza buona percentuale del suo valore e della sua potenza. Un problema non da poco per il tecnico che dovrà inventarsi qualcosa per dare una mano a Medel ed Hernandes: i due, fino ad ora, praticamente certi della maglia da titolare. Le opzioni sono quattro (Obi, Kuzmanovic, Kovacic o addirittura il giovane ivoriano Gnoukouri) e dipendono dal modulo che il "Mancio" sceglierà di adottare. Con una difesa a tre, infatti, a centrocampo potrebbe trovar posto anche Nagatomo. Si va comunque verso un 4-3-1-2, con Shaquiri che agirà dietro le spalle di Icardi e Palacio.

Inzaghi: "Torneremo a vincere, attacco al completo"

"Stiamo bene e abbiamo il dovere di regalare al presidente Berlusconi una bella gara – ha ammesso Inzaghi -. La società ci è sempre stata vicino e sono sicuro che torneremo il Milan vincente di sempre". Tutte le tessere del mosaico iniziano a combaciare, o quasi. Pippo ritrova fiducia e guarda alla sfida con l'Inter come un'occasione da ghermire a mani basse. "E' una partita da vincere per tutto l'ambiente. In attacco ho l'imbarazzo della scelta, ho 3 giocatori a destra molto forti e tutti arruolabili. Ho Destro e per sostituirlo eventualmente ho Pazzini o Menez, a sinistra o Bonaventura o Menez".

Lo stato di salute del Diavolo – Nella quiete di Milanello, invece, tiene banco il problema ad un dito di una mano di Diego Lopez. Il portiere rossonero, nell'ultimo allenamento, ha rimediato questo infortunio in seguito ad un controllo non perfetto su un cross. Sono stati esclusi problemi ben più gravi, ma la sua presenza rimarrà in dubbio fino all'ultimo così come quella di Destro che, al massimo, potrebbe recuperare per la panchina. Per il resto, Inzaghi ha solo problemi d'abbondanza. Le indiscrezioni che arrivano dal centro sportivo rossonero, parlano di un tecnico intenzionato a riproporre Menez "falso nueve", con Bonaventura e Honda (o Cerci) ai suoi lati. La difesa sarà quella già vista contro la Sampdoria, mentre in mezzo, oltre a van Ginkel e De Jong, il ballottaggio è tra Poli e Suso: con il primo in leggero vantaggio.

Probabili formazioni.

Inter (4-3-1-2): Handanovic; Santon, Ranocchia, Vidic, Juan Jesus; Medel, Obi, Hernanes; Shaqiri; Icardi, Palacio. Allenatore: Roberto Mancini.

Milan (4-3-3): Diego Lopez; Abate, Mexes, Paletta, Antonelli; Poli, De Jong, Van Ginkel; Cerci, Menez, Bonaventura. Allenatore: Filippo Inzaghi.

Arbitro: Federico Banti.

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