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De Rossi: “Infame chi dà la colpa solo al tecnico”. E intanto Totti tace

La sconfitta in casa contro l’Atalanta acuisce la crisi della Roma. De Rossi fa appello all’unità: “In campo andiamo noi giocatori, ognuno si prendesse le proprie responsabilità”. Ma che fine ha fatto il capitano?
A cura di Maurizio De Santis
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"E' da infami dare le colpe solo al tecnico, perché chi va in campo siamo noi calciatori e siamo abbastanza adulti per prenderci le nostre responsabilità. Le colpe sono di tutti". Le parole di Daniele De Rossi fanno da spartiacque della crisi: da un lato chi preconizza la cacciata del tecnico, dall'altro un gruppo che prova a serrare i ranghi e a ritrovare la giusta direzione di marcia. In mezzo c'è lo strano silenzio di Francesco Totti, il capitano, l'uomo simbolo del club, se ne sta rintanato dietro le quinte. Cosa pensa, perché non interviene direttamente, prende posizione, dice qualcosa? Nel momento peggiore della Juventus Buffon prima e poi Evra non ebbero peli sulla lingua nel censurare quell'atteggiamento quasi schizofrenico dei bianconeri: approccio mentale sbagliato, non da grande squadra ma da piccola che subisce troppo. Umiliata a Barcellona, presa a ceffoni sul muso dall'Atalanta che ha violato l'Olimpico: due colpi che ti piegano sulle ginocchia

Successe così anche dopo le sette sberle prese dal Bayern Monaco poi, però, la stagione fu salvata per i capelli. "Il momento più basso non si questo ma l’anno scorso – aggiunge a Sky DDR -. Non perdevamo ma ne abbiamo pareggiate l'una appresso all'altra. L'unica cosa che possiamo fare è concentrarci sulla prossima partita. E' un momento particolare, spero che non c’entri nulla il risultato di Barcellona, che non ci abbia lasciato tanta confusione in testa".

Stare uniti. E' l'appello di ‘capitan futuro'. "Possiamo solo metterci al lavoro senza trovare alibi e soprattutto è necessario restare uniti. Sappiamo fare un buon calcio, lo abbiamo dimostrato fino a poche partite fa. Ricordo ancora cosa è successo l'anno scorso – ha aggiunto De Rossi -. Eravamo tutti concentrati sulla Juventus e poi avevamo Lazio e Napoli e spalle che quasi ci hanno soffiato il posto che meritiamo. E cioè stare tra le prime due, tre formazioni del campionato".

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