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De Rossi gladiatore azzurro: contro la Germania vuole esserci a tutti i costi

Il centrocampista romano, ancora in dubbio per la sfida contro i tedeschi, non vuol mancare al grande appuntamento di Bordeaux. Antonio Conte deciderà se schierarlo o meno solo poco prima della partita.
A cura di Alberto Pucci
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Una sfida come quella contro la Germania, che metterà in palio l'accesso alla semifinale europea, non capita tutti i giorni. Specialmente per Daniele De Rossi, giunto probabilmente al suo ultimo grande evento con la maglia della Nazionale. Il 32enne centrocampista romano, nonostante l'infortunio rimediato contro la Spagna, è infatti deciso a far di tutto per scendere in campo e giocare il quarto di finale contro l'undici di Low, anche se il violento trauma contusivo alla coscia destra, messo in evidenza dallo staff medico italiano, è di quelli che difficilmente si "riassorbirà" nelle prossime ore.

De Rossi, però, non vuol mollare: le sue condizioni migliorano e ha voluto far parte del gruppo che prepara la sfida. Lo avrebbe anche detto ad Antonio Conte, pregandolo di aspettarlo fino all'ultimo secondo disponibile. In accordo con il dottor Castellacci, il ct ha dunque deciso di valutare l'impiego del centrocampista soltanto a ridosso del fischio d'inizio.

Come Baresi a Pasadena

In caso di risposta positiva del tecnico salentino, De Rossi avrebbe però un'autonomia limitata e potrebbe rimanere in campo per un'ora al massimo. Nonostante le difficoltà del reparto di centrocampo, è un'ipotesi da prendere in considerazione e che a molti ha ricordato i precedenti che colpirono illustri campioni del passato della nostra nazionale. Da Antognoni (che nel 1982 non giocò la finale con i tedeschi per infortunio) allo stesso Conte (che saltò la maledetta finale con la Francia nell'europeo del 2000 a causa di una brutta entrata di Hagi durante la gara con la Romania), fino ad arrivare al caso che più si avvicina a quello attuale di Daniele De Rossi.

Durante i mondiale del 1994, Franco Baresi giocò la finale contro il Brasile dopo l'operazione al menisco e 24 giorni di convalescenza. Sembrava impossibile, eppure il capitano azzurro riuscì ad entrare in campo. Un gesto eroico che, purtroppo, non servì a niente. A distanza di 22 anni, la speranza è che De Rossi riesca ad imitare Baresi, calciare in porta il suo rigore e, magari, gioire sotto il naso dei tifosi tedeschi. Proprio come fece nel 2006 a Dortmund e nella magica notte di Berlino.

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