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De Laurentiis sfotte la Juventus: “Il mio Napoli a Cardiff non avrebbe perso 4-1”

In occasione di un incontro con stampa e tifosi, il presidente napoletano ha affrontato diversi temi: dal mercato alla situazione di Reina, passando per il ritorno in città di Maradona e la costruzione dello stadio.
A cura di Alberto Pucci
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Come spesso gli accade, Aurelio De Laurentiis si è preso tutto il palco e ha dato vita ad un monologo fiume. Durante un forum organizzato dal quotidiano "Il Mattino", il presidente azzurro ha infatti parlato di molti argomenti e lanciato diverse frecciate. Quella più velenosa l'ha dedicata alla rivale di sempre: la Juventus. Commentando il cammino in Champions della sua squadra, il patron ha punzecchiato la vecchia signora: "Se noi avessimo avuto i sorteggi che hanno avuto altri, magari saremmo arrivati in finale – ha spiegato – In gara secca, col Real Madrid, avremmo perso 3-1, non 4-1″. Far bene in Europa e vincere in Italia, sono gli obiettivi anche per la prossima stagione: "Lo scudetto? Prima o poi dobbiamo vincerlo, meglio prima che poi. Tutti dobbiamo fare uno sforzo perché sia così, dall’allenatore ai media".

Sarri e Pepe Reina nel mirino

Prima di parlare di mercato, De Laurentiis ha tirato le orecchie al suo tecnico e al portiere spagnolo: "La conferma di Sarri è il più grosso investimento, ma deve capire che ognuno deve fare il suo mestiere. Se io investo milioni ti devo poter dire: perché non lo fai giocare? Per me Sarri è il numero uno in Europa, ma se l'anno scorso ho venduto per 90 milioni e investito per 170 voglio pure vedere che cosa ho comprato. Pepe Reina? Sto cercando da due mesi un suo sostituto – ha aggiunto De Laurentiis – ma sono riuscito a trovarlo. Io sceglierei un portiere su cui puntare per il futuro e terrei anche Reina. Sarei felice se restasse a vita e che si occupasse dei ragazzi delle giovanili. Caro Reina, dici sempre che ami Napoli. Allora lavora con me per fare grande il Napoli e trovare con me un altro portiere, uno che non se la fa sotto in Champions sui campi delle grandi".

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Il mercato del Napoli

Nel suo lungo monologo, il presidente ha anche parlato di mercato: "Alla mia squadra non manca nulla, anzi siamo in esubero. Siamo riusciti a trattenere tutti i big e abbiamo respinto richieste per Koulibaly, Mertens, Strinic, Jorginho. Lo abbiamo fatto con parecchi sacrifici, visto che soffriamo a competere con i fatturati di Juve, Inter, Milan. All’epoca di Mazzarri il costo del lavoro era di 40 milioni l’anno, oggi è di 100. L'obiettivo è quello di non cambiare la squadra, per evitare di ripartire sempre da zero. Dobbiamo ancora far esplodere gente come Rog e non creare malumori, con i bravi che chiedono di poter partire. Abbiamo investito sui giovani, dobbiamo farli emergere e sistemarci per almeno per 4-5 anni. Ounas? A parte una piccola cicatrice, da Villa Stuart mi dicono che è integro. Dopo la firma lo vedrò a Dimaro, così come Reina".

Maradona e lo stadio di proprietà

In attesa del ritorno in città di Maradona, di nuovo a Napoli per ricevere la cittadinanza onoraria, De Laurentiis ha spiegato perché non si è potuto organizzare un evento al San Paolo: "Avevamo pensato a dei rigori con i nostri calciatori guidati da lui, ma Diego era disponibile solo a luglio e mi sono accorto che eravamo troppo vicini alla partenza per il ritiro e serviva concentrazione. Problemi economici? Se avessi fatto la partita allo stadio avrei dovuto mettere un prezzo simbolico e per il cachet di Maradona si sarebbe trovata una soluzione. Avevo chiesto ai campioni del primo scudetto di non festeggiarlo, di aspettarci per fare un evento insieme. Ma loro hanno già organizzato tutto. Lavorare con Diego in futuro? Mai dire mai". E a proposito di stadio, De Laurentiis ha svelato il suo sogno: "Con la bonifica di Bagnoli costruirò la città del Napoli: quindici campi di calcio, un paio a disposizione dei meno abbienti, con uno stadio stramoderno e tecnologico".

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