2 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

De Boer e l’Inter perduta: “Fuori forma, una situazione non normale”

Anche il tecnico punta il dito su una preparazione sbagliata, fatta di troppe amichevoli e pochi allenamenti. “I giocatori mi stanno seguendo in tutto ma sono ancora delle individualità. Quando giocheranno da collettivo miglioreremo”. Contro il Palermo, già la prova d’appello: schiererà il 4-3-3.
A cura di Alessio Pediglieri
2 CONDIVISIONI
Immagine

E' un'Inter già con l'acqua alla gola. La sconfitta a Verona contro il Chievo costringe i nerazzurri a non commettere più nessun passo falso. Domenica sera ci sarà l'esordio a San Siro contro il Palermo e gli occhi saranno puntati tutti su Frank De Boer, il dopo Mancini, che dovrà dimostrare di essere non solo all'altezza della situazione ma anche in grado di gestire sin da subito un ambiente storicamente difficile. Il tecnico olandese, che ha sposato la teoria della preparazione estiva sbagliata, tra troppe turnèe e nessun allenamento, potrebbe abbandonare la difesa a 3 vista contro i veneti per affidarsi al quartetto difensivo già caro al predecessore jesino. In avanti, fiducia totale a Icardi mentre a centrocampo si daranno precise responsabilità a Banega che al Bentegodi era naufragato come i suoi compagni.

"Giocare come squadra non come individualità". Questo il primo credo del tecnico ex Ajax prelevato in tutta fretta un paio di settimane fa e catapultato nella dimensione Inter, fatta di realtà più virtuale che reale. Sulla carta i nerazzurri hanno tutto il necessario per competere fra le migliori, poi sul campo appaiono le consuete amnesie che costringono i giocatori a rimediare brutte figure. Così è accaduto contro il Chievo, così non può accadere contro il Palermo. "Ho capito che i ragazzi sposano tutto ciò che stiamo facendo, la filosofia degli allenamenti, l'obiettivo finale. Adesso sono delle individualità, fra poco capiranno che giocano come collettivo".

"Sistemi già rodati". E' il secondo punto del credo deBoerdiano, cioè di porsi alla squadra sulla linea della continuità varata da Mancini. Nessun stravolgimento, una difesa a quattro, un centrocampo a tre e un tridente che rientra spesso sulla mediana. Cambiano i protagonisti ma lo spartito resta lo stesso per evitare drammi: "Fisicamente non siamo ancora pronti per concretizzare quello che abbiamo in mente e proprio per questa ragione ho scelto un sistema di gioco già conosciuto, che ci potesse dare qualche certezza in più".

"Fisicamente siamo giù, non è una situazione normale". Altro aspetto che De Boer ha affrontato senza mezzi termini, appoggiando le idee di alcuni suoi giocatori: quest'Inter ha sbagliato la preparazione, di certo non un problema da poco con il campionato già iniziato e una Juventus alla terza giornata. "I miei giocatori migliori non hanno giocato nemmeno un'amichevole durante la preparazione, e adesso devono tornare in forma in fretta, con il campionato che intanto ha già avuto inizio: non è certo una situazione normale"

"Giocano i migliori". Altro punto da decifrare, l'Inter titolare che l'olandese ha nella testa. Quella vista a Verona aveva alcuni rinforzi provenienti dalle retrovie, come Ranocchia in difesa, ma alcune scelte chiare in mediana, come la coppia Medel-Kodogbia preferita a Brozovic o i laterali Candreva-Eder favoriti su Perisic: "Perisic fisicamente non è ancora al meglio. In un'ottica più conservativa, ho deciso di non puntare su di lui per questa partita, anche se lo ritengo un giocatore eccellente. Al momento gioca solo chi è più in forma di altri".

2 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views