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Dani Alves: “Il Barça mi ha mancato di rispetto. Il Psg? Non è un’opzione”

Il cursore brasiliano in conferenza stampa si sfoga contro il suo club, ma non dichiara ancora il suo futuro che quasi certamente sarà lontano dalla Catalogna. Concentrazione massima in vista della Juventus.
A cura di Marco Beltrami
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Il suo nome è stato uno dei più gettonati negli ultimi mesi di calciomercato. Sono tanti i club interessati a Dani Alves, esterno brasiliano che sembra essere arrivato al capolinea della sua lunga e vincente avventura al Barcellona. Voci, indiscrezioni e dichiarazioni che non sono state gradite dal cursore che in una conferenza stampa si è sfogato scagliandosi, a sorpresa, anche contro il suo club colpevole di non averlo tutelato: "Il presidente sa quello che deve fare per tenermi, non ho preso nessuna decisione ma sto valutando un paio di soluzioni. La decisione finale la comunicherò dopo la finale di Champions League. Ho sopportato molto quest'anno, mi hanno mancato di rispetto e a tutto c'è un limite. Sono stato disprezzato da molti membri che parlavano di me. Dicevano che pensavo ai soldi. Ho sempre detto che sarei rimasto qui, ma non a qualsiasi prezzo. E non per soldi. Penso di meritare un rispetto che non ho avuto. Ripeto, sono venuto qui a parlare perché mi è stato mancato di rispetto e sono state dette molte fesserie e voglio difendermi. Dicono che sto pensando ai soldi ma io penso solo che questo club non riconosca il mio valore".

Dani Alves dunque deciderà il suo futuro dopo la finale del 6 giugno contro il Barcellona. Nessuna indicazione su quella che sarà la prossima squadra, con una chiusura a sopresa al Psg club che sembrava aver raggiunto un accordo con il brasiliano: "Ho un contratto fino al 30 e voglio godermi queste due finali con le persone che mi vogliono bene. Fino al 7 giugno penso solo ad essere nuovamente campione. Poi comunicherò la mia decisione. Il Psg? Non è tra le mie opzioni. La società non ha voluto rinnovarmi il contratto e mi sono sentito disprezzato, ora il Barcellona è un’opzione come un’altra. Non sono arrabbiato, sono sconvolto perché non sono stato trattato come meritavo".

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