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Dall’inferno dell’infortunio alla gloria con la giovane Juve, 5 cose da sapere su Clemenza

Un predestinato che ha avuto la sfortuna di fermarsi per un grave infortunio al ginocchio. Ma Luca Clemenza può rappresentare davvero un profilo perfetto per la Juventus del domani, sempre più competitiva in Italia, e sempre più attenta a valorizzare giovani di qualità.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Negli ultimi anni, i successi della Juventus, sono stati merito soprattutto del lavoro fatto dalla società che ha operato su diversi aspetti. Uno su tutti, il settore giovanile, un vero e proprio fiore all’occhiello in Italia che ha permesso alla Vecchia Signora di poter contare su talenti davvero incredibili. Uno su tutti è Luca Clemenza, nato a Cittiglio, in provincia di Varese, il 9 Luglio del 1997, fantasista che illumina la trequarti della squadra “Primavera” guidata da Fabio Grosso che, guarda caso, del 9 Luglio 2006 avrebbe da dire alcune cose.

Il primo approccio al calcio giocato

Clemenza, molto piccolo, si trasferì, con la sua famiglia, dalla provincia Lombarda alla provincia Veneta da dove cominciò a tirare i primi calci al pallone con la squadra del Crespadoro, per poi passare nell’Arzignano. Stranamente, i suoi allenatori di allora, vedevano Clemenza come un difensore centrale. Il cambio di posizione infatti, avvenne solo dopo il passaggio al Montecchio Maggiore che decise di avanzarlo, viste le sue evidenti doti tecniche, ottime per aiutare le azioni in fase d’attacco. La nuova posizione, esaltò completamente le qualità di Clemenza che attirò a sé le attenzioni di grandi società. Una su tutte, il Vicenza, che decise di prelevarlo nel 2009. Da qui il giovanissimo Luca cominciò a spiccare il volo e le sue prestazioni cominciano ad impressionare sul serio i top club italiani.

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Dopo un’incredibile asta, il passaggio alla Juventus

Nell’estate del 2011, ormai non si contavano più le squadre che chiedevano al Vicenza il calciatore con la speranza di acquistare il suo cartellino. Le più interessate, neanche a dirlo, erano il Milan, l’Inter, la Sampdoria e  la Juventus. Dopo un incredibile tira e molla, furono proprio i bianconeri a spuntarla e a convincere i veneti a cedere Luca Clemenza alla Vecchia Signora. Nella stagione 2011/2012, Clemenza fu inserito nella rosa dei Giovanissimi nazionali guidati da Claudio Gabetta dove si mise in evidenza grazie ai suoi grandi numeri mostrati in campo, guadagnandosi, nonostante fosse sotto età, l’approdo alla categoria Allievi. Una tappa decisiva per il suo percorso in bianconero, dato che Clemenza diventò presto il leader degli automatismi tattici della squadra guidata da Ivano Della Morte. Ma il punto più alto, arrivò quando, nel dicembre del 2011, il C.T. Rocca lo convocò per la prima volta nella Nazionale Under 15. Da quel momento ha percorso tutta la trafila in azzurro.

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Grandi numeri ma fisico ancora da costruire

Grandissime qualità tecniche dunque ma Luca Clemenza ha ancora un gap da colmare per affermarsi “tra i grandi”, vale a dire quello fisico. Infatti, a preoccupare non è l’altezza (177 cm), ma piuttosto la gracilità, soprattutto negli arti superiori, che, probabilmente, è la causa della sua incostanza nell’intensità e nel ritmo di gioco.  Proprio sul potenziamento fisico sta lavorando il 19enne perché conscio che solo così potrà affermarsi nel calcio che conta, e sarebbe un peccato se non lo facesse perché, dal punto di vista tecnico, ha davvero poco da invidiare a chiunque.

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Le offerte di gennaio

Sempre in questa stagione poi, il nativo di Cittiglio ha ricevuto innumerevoli offerte nella sessione di mercato invernale. Tra le squadre a farsi avanti per lui ci sono state sia l’Ascoli che il Pescara con gli abruzzesi che avrebbe voluto portare il giocatore alla corte di Oddo prima e di Zeman poi componendo una coppia di giovani promesse col cipriota Kastanos. Ma la Juve, da Corso Galileo Ferraris, ha rifiutato ogni lusinga preferendo puntare sul totale recupero del giocatore che, intanto, spera di poter fare il salto in prima squadra dopo sei anni passati nelle giovanili bianconere.

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L’infortunio e la rinascita

Il trequartista della Primavera bianconera lo scorso torneo di Viareggio, in una delle migliori vetrine del calcio giovanile, si procurò, poggiando male il piede per terra, la rottura del legamento crociato del ginocchio destro. Un infortunio grave, che lo costringe a subire un’operazione ed a stare lontano dai campi per diversi mesi. Per fortuna però, come nelle migliori storie a lieto fine, il rientro di Luca è andato nel migliore dei modi tant'è che il giovane trequartista bianconero ha già segnato 12 gol e messo a referto 6 assist con la squadra Primavera guidata da Fabio Grosso.

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