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Da Tevez a Higuain: la Juve di Allegri a passo di tango

L’arrivo di Higuain arricchisce la colonia argentina della Juventus che negli ultimi anni ha portato bene sotto la Mole: prima Tevez, poi Dybala e adesso il Pipita. Dopo aver allenato l’Apache Allegri potrà vedere la differenza con un’altra scuola di calcio di Buenos Aires.
A cura di Vito Lamorte
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Non c'è mai stata tanta Argentina nella Juventus come negli ultimi anni. Dal pioniere Raimondo Orsi detto "Mumo", primo grande fuoriclasse straniero dell’anteguerra; passando per il grandissimo Omar Sivori fino all'oriundo Mauro German Camoranesi che è sceso in B con i bianconeri dopo la vicenda Calciopoli. Nelle scorse stagioni si sono alternati diversi talenti provenienti dalla nazione dell'America Latina e l'ultimo, in ordine di tempo, ad approdare sotto la Mole è Gonzalo Higuain. L'ex centravanti del Napoli è arrivato ieri a Torino e ha già effettuato i primi allenamenti con i nuovi compagni di squadra. Quest'anno Massimiliano Allegri potrà contare su un tandem d'attacco da 55 goal e su due giocatori che possono risolvere la partita con diverse soluzioni: ogni allenatore sogna di avere in rosa due come Gonzalo Higuain e Paulo Dybala.

Gonzalo Higuain, nel giorno del suo arrivo a Torino, posa con la maglia della Juventus
Gonzalo Higuain, nel giorno del suo arrivo a Torino, posa con la maglia della Juventus

Nelle ultime 3 stagioni nell'attacco dei bianconeri si sono alternati due argentini che hanno fatto impazzire  i tifosi della Vecchia Signora: sono Carlos Tevez e Paulo Dybala. Entrambi arrivati sotto un alone di diffidenza, per motivi diversi, ma partita dopo partita sono riusciti a conquistare tutti. Carlos Tevez arrivava dal Manchester City e i dubbi sul suo adattamento nel club torinese era dettati dal comportamento fuori dagli schemi di cui era stato protagonista in passato. L'Apache ha smentito tutti. Discorso diverso per Dybala che, secondo alcuni, poteva pagare la differenza di approccio tra la Juve e il Palermo, squadra da cui proveniva: la punta di Laguna Larga ha risposto con 23 reti alla prima stagione. Mica male.

Dal "Jugador del pueblo" al "Millionario di Brest"

Con l'arrivo di Higuain si chiude anche una sorta di cerchio che può essere ricondotto alla Buenos Aires calcistica. Massimiliano Allegri, appena approdato a Torino, si è ritrovato un Carlitos Tevez tra le mani mentre ora ha visto indossare la maglia bianconera da Gonzalo Higuain. Due argentini che rappresentano due modi di vivere e fare calcio diversi. L'Apache è un "hombre de Boca Juniors", la squadra del quartiere sulle rive del Riachuelo, che vive e palpita per l'azul y oro di quelle maglie che rappresentano un sentimento ossessivo. El Pipita, nonostante è nato in Francia (a Brest, per la precisione), è un "hombre de River Plate", squadra del Barrio Nunez, anch'essa nata nel quartiere de La Boca da due formazioni (La Rosales e Santa Rosa) che ha cambiato diverse volte sede prima di fermarsi nel nord della città.

Entrambi questi due giocatori sono simboli di un modo di fare calcio differente e lo si vede anche in campo: Carlos Tevez è l'uomo ovunque, è il "jugador del pueblo", quello che i tifosi amano perché non si ferma mai e gioca a tutto campo mentre Gonzalo Higuain è il "puntero", colui che fa goal e con le sue giocate negli ultimi metri fa impazzire il suo pubblico. Due tipologie differenti di attaccanti che hanno in comune questo passaggio per le due squadre più famose di Buenos Aires e, adesso, anche la Juventus. L'approdo, però, è differente. Mentre Tevez venne acquistato dalla Juve nel 2013 a prezzo di saldo dal Manchester City, Higuain è il giocatore più costoso della storia della Serie A con la sua clausola da 90 milioni di euro. Adesso dovrà essere l'ex attaccante del Napoli a dimostrare di valere questa grandissima cifra e rapportarsi con i grandi attaccanti che lo hanno preceduto con quella maglia.

Eredità franco-argentina

Se negli ultimi anni si stanno susseguendo diversi attaccanti provenienti dall'altro continente, Higuain ha un predecessore con il suo stesso passaporto: parliamo di David Trezeguet. Re David, nato da padre argentino, è uno dei simboli bianconeri degli ultimi decenni e i suoi 138 goal in 245 presenze parlano da soli. Nonostante i due si muovano in maniera molto diversa in campo Gonzalo Higuain potrebbe essere il primo vero erede di David Trezeguet e la Juve ha forse trovato un centravanti che le mancava da diversi anni. Al campo l'ardua sentenza.

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