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Da Messi a Gerd Muller, campioni da oltre 500 reti in carriera in un solo club

Quando il connubio campioni assoluti-fedeltà riesce alla perfezione ecco arrivare trofei, risultati e gol a grappoli: le 5 stelle del passato che hanno scollinato oltre quota 500 con la stessa maglia.
A cura di Salvatore Parente
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Caso del destino, fatalità ma anche attaccamento, devozione, cuore ed un legame via via divenuto inscindibile. Questa, la storia, il canovaccio, il minimo comune denominatore delle unioni più proficue e durature fra campioni assoluti e club calcistici mai andati in scena nel mondo del football. Queste, le avventure più belle ed affascinanti da raccontare/tramandare alle future generazioni.

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E se lo spunto per parlare di queste leggende, almeno per quanto concerne il nostro tempo, la nostra epoca, arriva direttamente dalla Spagna, dall’ultima (forse) bandiera superstite del pallone, dal Barcellona di Messi che, al Santiago Bernabeu, in uno dei più entusiasmanti “Clasico” degli ultimi anni, ha siglato la sua 500esima rete in maglia balugrana, ecco i fenomeni del passato capaci di andare anche loro oltre quota 500 indossando, fedelmente, la stessa casacca per anni.

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Pelé inequivocabilmente “O Rei”

Al primo posto di questa speciale, romantica, suggestiva ed affascinante graduatoria non poteva non esserci Edson Arantes do Nascimento, al secolo: Pelé. Prima di emigrare negli States, sponda New York Cosmos nel 1974, infatti, il più grande, o quantomeno fra i più grandi, calciatori del mondo ha messo a segno, con la casacca del fortunato Santos, ben 643 reti utili a far vincere ai Peixes, fra competizioni nazionali ed internazionali (anche 2 Libertadores), ben 25 trofei complessivi. Uno score ineguagliato e, Messi permettendo ineguagliabile, che ben lascia intendere l’impatto, la forza, lo spessore e l’aura del campione carioca giustamente definito dalla storia e da tutti: “O Rei”.

L’Hall of fame

  1. Pelé: 643 nel Santos
  2. Muller: 566 nel Bayern Monaco
  3. Fernando Peyroteo: 544 nello Sporting Lisbona
  4. Josef Bican: 534 nello Slavia Praga
  5. Jimmy McGrory: 522 nel Celtic Glasgow
  6. Uwe Seeler: 507 nell’Amburgo
  7. Messi: 500 nel Barcellona
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Gerd Muller: Bomber der Nation

Sul secondo gradino del podio, invece, troviamo il cannoniere tedesco Gerd Muller che, per quasi quarant'anni, ha detenuto il record, poi strappato dal solito Messi, di gol in una stagione (67 marcature nel 1972/1973, che diventano 73 conteggiando anche quelle messe a segno con la Nazionale) ed in un anno solare (85 nel 1972). Basti questo per proclamare, almeno al momento, Muller quale attaccante più forte della storia del Bayern Monaco, peraltro fresco vincitore di Bundesliga, con una carriera straordinaria in maglia bavarese. Una carriera difficilmente riassumibile in poche righe ma che viene sintetizzata al meglio, come al solito, dal ricchissimo palmares nel club (14 titoli, fra cui 3 Coppe dei Campioni ed 1 Coppa delle Coppe), da un soprannome leggendario come quello di “Bomber der Nation” (cannoniere della nazione) e da ben 566 gol col Bayern Monaco (7 volte capocannoniere del campionato occidentale tedesco, 4 volte miglior marcatore della Coppa Campioni, 2 Scarpe d’oro, 1 premio di bomber della Coppa delle Coppe, 1 Pallone d’oro e la lista potrebbe continuare).

Il Pichichi portoghese è Fernando Peyroteo

Faro del quintetto d’archi offensivo dello Sporting Lisbona dei Cinco Violinos (Jesus Correia, Vasques, Albano e José Travassos) negli anni ’30 e ’40, Fernando Peyroteo è il “Pichichi” storico del torneo portoghese con 331 gol in 197 presenze tra il 1937 ed il 1949 (+12 sulla leggenda Eusebio). Nato in Angola e ritornato presto in patria con la famiglia, il ragazzo di Luanda è subito diventato un elemento imprescindibile dei Leoes che, con il suo rendimento, la sua serie di stagioni d’oro (in tutte le 12 annate nello Sporting ha segnato più gol delle partite disputate) e la sua concretezza sotto porta, hanno dominato in Portogallo vincendo ben 17 titoli fra campionato, coppa, torneo pre-bellico e campionati di Lisbona. Un retaggio di grande livello, un’eredità di 544 gol in 334 partite ufficiali, con una media di 1,68 segnature a partita che lo eleggono fra i calciatori più prolifici della storia.

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Josef Bican, l’alfiere dello Slavia Praga

Velocissimo, correva i 100 metri addirittura in 10.8 secondi, era ambidestro, segnava vagonate di gol ed è stato l’unico calciatore a vestire le maglie di tre nazionali diverse (Austria, Cecoslovacchia e Boemia-Renania). Parliamo di Josef Bican, vorace attaccante in giro per l’Europa fra gli anni ’30 e ’50. Un attaccante di razza che, secondo gli annali, con Rapid Vienna, Admira Vienna, Slavia Praga, Vitkovice, Skoda Hradec Králové, Dynamo Praga e le 3 nazionali citate, ha messo insieme qualcosa come 805 reti ufficiali che, tenendo presenti anche le amichevoli, salgono addirittura a quota 1468. Uno sproposito, delle cifre mostruose che testimoniano la grandezza di un mito del calcio mitteleuropeo che, proprio con i colori dello Slavia (squadra nella quale ha militato più a lungo e per più anni), in 12 stagioni, è andato a bersaglio 534 volte regalando ben 5 dei 16 titoli ceco/cecoslovacchi della storia al club della capitale.

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Jimmy “la sirena” McGrory

Jimmy McGrory, meglio noto come mermaid (sirena), per la sua abilità di testa, nonostante i soli 168 cm d'altezza, è di fatto una delle colonne portanti del colosso chiamato Celtic di Glasgow. Leggendario bomber degli anni 20’ e 30’ dei “Bhoys” è stato 3 volte capocannoniere del campionato scozzese nonché l’attaccante principe di quella compagine che, con le sue 522 reti complessive (tornei non ufficiali compresi), ha vinto ben 5 tornei e 2 coppe nazionali al cospetto degli acerrimi nemici dei Rangers. Oltre a ciò, poi, McGrory è stato il primo giocatore a segnare più di 50 gol per due stagioni consecutive in Europa (impresa riuscita a Gerd Müller, Lionel Messi e Cristiano Ronaldo) nonché allenatore dal 1945 al 1965 della stessa compagine biancoverde con la quale, da tecnico, ha fatto segnare il record di Old Firm vinto con maggior scarto prima di essere sostituito dal celebre Jock Stein, insomma: una vita al Celtic, una vita all'attacco.

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