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Da Maradona a Baresi, le maglie ritirate dei campioni che hanno fatto la storia

La pratica di ritirare la maglia dei propri calciatori simbolo, quelli che hanno creato un legame speciale fra città, squadra e società è una consuetudine anche del mondo del pallone. Ecco una rassegna di nomi a cui è stato concesso questo grande onore.
A cura di Salvatore Parente
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Gonfaloni, stendardi e lunghi drappi colorati che scendono dall’alto dal soffitto dei grandi palazzi dello sport americani. Questa l’immagine da sfondo ai numeri di maglia ritirati nel basket a stelle e strisce prima che questa buona pratica fosse adottata anche dal calcio. E sì perché ritirare i numeri di maglia dei campioni che hanno stretto un certo legame con squadra e città è sempre stata una prerogativa, pregna di riconoscenza, d’oltreoceano. Una prerogativa da qualche anno quindi non solo esclusiva della NBA e che, dopo l'adozione dei numeri estesi negli anni novanta, è di uso corrente anche nel mondo del pallone. In questo quadro, vediamo i giocatori più importanti che dopo aver lasciato la squadra in questione o aver appeso le “scarpe al chiodo” hanno visto ritirato il numero della propria casacca.

Diego Armando Maradona

Il 10 per eccellenza Diego Armando Maradona non poteva non comparire in questa ristretta cerchia di hall of famer del football a cui è stato ritirato il proprio numero di maglia. E sì perché il Napoli, fatta eccezione per i recenti anni della Serie C1 dove la numerazione dall’1 all’11 era obbligatoria per i titolari (ultimo 10 azzurro il Pampa Sosa), ha deciso già nell’estate del 2000 di non far indossare a nessun altro calciatore quel 10 che, sulle spalle di Maradona, ha estasiato e deliziato la platea partenopea. Un gesto di riconoscenza e gratitudine per quel Masaniello argentino in grado di riscattare con le sue giocate un intero popolo sotto la cui guida ha gioito per i diversi titoli conquistati negli anni ’80: 2 scudetti, 1 Coppa Italia, 1 Coppa Uefa ed 1 Supercoppa Italiana.

Diego

Paolo Maldini e Franco Baresi

22 trofei in 20 anni per Franco Baresi sempre col Milan, sempre con la numero 6 sulle spalle sono valse al difensore rossonero l’ennesimo record: primo in assoluto nella storia del calcio italiano a cui la società decise di ritirare la maglia da lui lungamente indossata. Il Giusto tributo per un campione fuori e dentro il campo che, dopo anni dal suo addio al calcio giocato viene ancora ricordato ed elogiato con cori nel suo stadio, il Meazza.

Baresi

A raccogliere il testimone, fra la 6 ed il 3, fra colleghi di reparto, amici e fra un vecchio capitano ed un vice che si è guadagnato i gradi di leader della squadra, troviamo Paolo Maldini. Con il Milan, il figlio del grande Cesare colleziona 25 stagioni da protagonista riempiendo di 26 trofei la bacheca meneghina. Il ritiro della maglia quindi, fu una naturale conseguenza del servizio reso, a differenza di altri però, Paolo pose una condizione a questa pratica, vista la grande tradizione familiare in rossonero ha voluto che ad uno dei suoi figli o nipoti possa esser concesso, in futuro, l’onore di vestire la numero 3.

Maldini

Pelé

Pur avendo avuto fra le proprie fila, specie negli anni ’70, calciatori del calibro di Carlos Alberto, Chinaglia, Wilson, Bogicevic, Beckenbauer, Neeskens e Vander Elst, i redivivi New York Cosmos hanno ritirato la 10 di Pelé. 37 gol in 64 partite nella NASL (la lega professionistica che, dal 1968 al 1984, organizzò il campionato di vertice nordamericano), 1 titolo nel 1977 e la “palma” di miglior giocatore mai sceso in campo con la casacca dei Cosmos sono stati sufficienti per concedere questo immenso onore ad uno dei più grandi talenti mai visti su di un rettangolo di gioco nel mondo del calcio.

peleOk

Johan Cruyff

Recentemente scomparso, il numero 14 di Johan Cruyff resterà in eterno suo. E sì perché il miglior calciatore olandese ogni epoca, oltre ad aver ricevuto l’onore di “battezzare” un asteroide (il numero 14282) col suo cognome, si è visto ritirare per sempre la sua 14 dall’Ajax in occasione del suo sessantesimo compleanno. Un segno di immensa gratitudine dopo aver giocato, vinto e strabiliato tutto nel “calcio totale” di Rinus Michels con la squadra di Amsterdam in due diversi periodi: dal 1964 al 1973 e dal 1981 al 1983.

Cruyff

Baggio e Zola

Due numeri 10 che hanno dato un enorme contributo al calcio italiano, parliamo di Baggio e Zola, hanno raggiunto questo traguardo dopo il loro ritiro grazie alla loro condotta non solo all’interno del campo da gioco ma anche, se non soprattutto, per merito dell’amore e del rispetto che si sono guadagnati al di fuori del rettangolo verde.

Baggio

E se Baggio ha ottenuto questo riconoscimento dal “piccolo” Brescia col quale ha terminato la sua gloriosa carriera, Zola ha stregato tutti in Inghilterra col suo Chelsea divenendo, oltre che Membro dell'Ordine dell'Impero Britannico, anche l’unico calciatore insieme con Bobby Moore al quale è stata ritirata la maglia non a seguito di circostanze tragiche ma per il servizio reso con i blues del Chelsea.

ZolaOk

Il 12° uomo, inteso come forza dei tifosi

Infine, a chiudere questa rassegna di celebri hall of famer, troviamo il pubblico. Molte società di calcio, infatti, in segno di rispetto verso i propri tifosi hanno ritirato il numero 12 che, per antonomasia, rappresenta il dodicesimo uomo in campo. In Italia questa pratica è stata utilizzata, fra le altre, da Torino, Lecce, Atalanta, Genoa, Palermo e Parma.

MarassiOj
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