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Crac Parma, Ghirardi e Leonardi condannati all’inibizione per cinque anni

Il Tribunale Federale Nazionale della Figc ha emesso il suo verdetto e colpito gli ex dirigenti del Parma. Per l’ex presidente e per il vecchio amministratore delegato anche una multa di 150 mila euro.
A cura di Alberto Pucci
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A distanza di mesi dal fallimento, il caso del Parma torna sulle prime pagine. Nelle ultime ore è infatti arrivato il giudizio del tribunale Federale Nazionale della Figc nei confronti di Tommaso Ghirardi e Pietro Leonardi: entrambi colpiti dal verdetto del giudice Mastrocola, in merito ai deferimenti relativi al dissesto economico-finanziario della società gialloblu. L'ex presidente del club emiliano e il suo vecchio amministratore delegato, sono stati così puniti con l'inibizione per i prossimi cinque anni e con una multa di 150mila euro. Ghirardi e Leonardi non potranno inoltre esercitare in qualsiasi rango o categoria della Figc. Un duro colpo per i principali artefici del tracollo della gloriosa società ducale: riportata in Lega Pro dalla nuova proprietà e dal nuovo presidente Nevio Scala. Tra i nomi delle persone prosciolte dal tribunale della Figc, figura anche Giampietro Manenti: piccolo imprenditore brianzolo di 45 anni che, dopo l'uscita di Ghirardi, tentò goffamente di guidare il Parma fuori dalle sabbie mobili di un fallimento annunciato.

Le dimissioni di Leonardi

La decisione del TFN ha provocato le immediate dimissioni di Pietro Leonardi dalla carica di direttore generale del Latina. Il 52enne dirigente romano ha voluto spiegare il suo gesto e salutare la tifoseria attraverso un comunicato apparso sul sito ufficiale dei pontini: "Con la presente per comunicare che in data odierna, dopo aver appreso la sentenza di primo grado del TFN con la quale mi hanno inflitto 5 anni di squalifica con preclusione, ho deciso di dimettermi dal ruolo di Direttore Generale dell’US Latina calcio – ha scritto l'ex ad del Parma – Questa mia iniziativa, oltre a costituire un atto dovuto in ottemperanza a quanto stabilito dalla sentenza, vuole rappresentare il modo per rispettare la società e, inoltre, rappresenta un modo per rispettare e ringraziare la città di Latina e la tifoseria nerazzurra che hanno saputo adottarmi nel momento più complicato e difficile della mia vita".

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