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Cosa succede se il Parma fallisce e si ritira dal campionato

Ecco cosa prevede il regolamento della Figc, confermato dalla Lega, nel caso in cui il Parma fallisce e si ritira dal campionato: “Qualora una società si ritiri dal Campionato o da altra manifestazione ufficiale o ne venga esclusa per qualsiasi ragione durante il girone di ritorno tutte le gare ancora da disputare saranno considerate perdute con il punteggio di 0-3, in favore dell’altra società con la quale avrebbe dovuto disputare la gara fissata in calendario”.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo l'uscita di Ghirardi, il fantomatico arrivo di nuovi proprietari e lo sbarco in Emilia di Giampietro Manenti, la città di Parma e l'intera tifoseria ducale sono in ostaggio di un incubo senza fine. L'ultimo atto di questa incredibile vicenda, è stato la decisione della Prefettura di Parma di rinviare a data da destinarsi il match contro l'Udinese, per problemi di sicurezza. In pratica: il club gialloblu, in questo momento, non ha neanche le risorse finanziarie per pagare gli steward addetti al controllo della sicurezza sugli spalti. Secondo Manenti, i soldi per coprire i debiti sarebbero dovuti arrivare entro il 16 febbraio. Ad oggi, però, dei bonifici promessi dall'imprenditore non c'è nemmeno l'ombra e la paura che tutto possa saltare per aria si fa sempre più verosimile.

Ma cosa potrebbe accadere se il Parma Calcio dovesse davvero saltare? E cosa ne sarebbe del campionato che, tutto ad un tratto, verrebbe a trovarsi senza una squadra per quasi tutto il girone di ritorno? Il prossimo 19 marzo sarà un giorno cruciale per la società emiliana. In quella data, infatti, verrà discussa l'istanza della Procura di Parma per il fallimento societario: un momento decisivo per il futuro di una squadra che, negli anni passati, ha scritto pagine importanti della storia del calcio italiano.

La Lega conferma, 0-3 a tavolino in caso di fallimento. "Sul piano più strettamente sportivo, da oltre vent’ anni l’ordinamento della FIGC regola nello stesso modo il caso, che ovviamente tutti si augurano non si verifichi mai, del ritiro di una società in corso di Campionato: qualora tale circostanza si manifesti nel girone di andata, tutte le gare in precedenza disputate non hanno valore per la classifica, che viene formata senza tenere conto dei risultati delle gare della società rinunciataria; se, invece, il ritiro interviene nel girone di ritorno, tutte le restanti gare sono considerate perse a tavolinoLa regola fu introdotta all’unanimità dal Consiglio federale nel 1993/1994, dopo che l’Arezzo, nella stagione precedente, era stato escluso dal Campionato di C1 dopo avere disputato 27 partite, tutte annullate".

Cosa dice il regolamento – Tornando indietro nel tempo, il nostro calcio ha già conosciuto momenti difficili. Alcune squadre sono state fatte retrocedere per illeciti, per problemi economici, dopo fallimenti pilotati da Tribunali. Tutte situazioni che, però, sono state decise a campionato concluso. Fiorentina (nel 2002), Lazio (2004), Torino (2005) e lo stesso Parma nel 2004, sono i club che nel recente passato hanno dovuto pagare le conseguenze di errori e disastri finanziari. Per capire cosa potrebbe succedere al club ducale, e al campionato in corso, viene in soccorso il regolamento della Figc con l'articolo 53 comma 3 e 4 (Rinuncia a gara e ritiro od esclusione delle società dal Campionato)

comma 3 "qualora una società si ritiri dal Campionato o ne venga esclusa per qualsiasi ragione durante il girone di andata, tutte le gare in precedenza disputate non hanno valore per la classifica, che viene formata senza tenere conto dei risultati delle gare della società rinunciataria od esclusa".

comma 4 "qualora una società si ritiri dal Campionato o da altra manifestazione ufficiale o ne venga esclusa per qualsiasi ragione durante il girone di ritorno tutte le gare ancora da disputare saranno considerate perdute con il punteggio di 0-3, in favore dell’altra società con la quale avrebbe dovuto disputare la gara fissata in calendario". 

Questo sapete cosa significa? Se una squadra ha perso punti contro gli emiliani non ha alcuna possibilità di recuperarli e le proteste – legittime – dei vari club scatenerebbero l'ennesima guerra in seno alla Lega e alla Federazione. ‘Campionato falsato' sarebbe il leit-motiv comune a molti presidenti, sia nel caso s'applicasse il regolamento sia nel caso in cui la società arrivasse a fine stagione pro-forma con la Primavera in campo nell'eventualità di messa in mora e svincolo collettivo da parte dei calciatori.

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