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Corruzione e frode, respinto il ricorso di Neymar: rischia 2 anni di carcere

L’Alta Corte di Madrid ha respinto il ricorso del giocatore che adesso rischia fino a 2 anni di detenzione e una multa da 10 milioni di euro. Il tutto per il suo passaggio dal Santos al Barcellona, intriso di conti nascosti, pagamenti in nero e frode fiscale. Lo scandalo erano scoppiato a seguito della denuncia del DIS, il fondo di investimento che si è sentito truffato dagli accordi dei due club.
A cura di Alessio Pediglieri
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Non arrivano belle notizie per il Barcellona e per i suoi giocatori. Non solamente sul piano del calcio giocato dove c'è aria di contestazione da parte dei tifosi azulgrana dopo la sonora sconfitta rimediata al Parco dei Principi contro il Psg in Champions League. Piove sul bagnato in casa catalana perché uno dei calciatori più forti e famosi, Neymar è suo malgrado al centro delle notizie di giustizia ordinaria che lo riguardano. E non sono belle notizie: il brasiliano rischia fino a 2 anni di carcere a seguito delle indagini su una denuncia per frode e corruzione attorno al suo passaggio dal Santos al Barcellona.

Corruzione e frode – Una storia lunga e contorta, fatta di conti in nero, soldi mai dichiarati, sospetti di corruzione e frode al fisco spagnolo. Così, nell'inchiesta che da tempo vede gli inquirenti analizzare ogni elemento attorno al passaggio di Neymar dal Santos al Barcellona, adesso si deve registrare anche il ricorso da parte del giocatore brasiliano, respinto dall'Alta Corte di Giustizia di Madrid. Il che potrebbe significare anche la pena detentiva di due anni di carcere in caso di colpevolezza verificata.

Una storia torbida – Il Barcellona aveva ufficializzato l'acquisto di Neymar dal Santos per 57,1 milioni di euro, di cui 40 alla famiglia e 17,1 divisi tra la società brasiliana e il fondo DIS. Ma lo stesso fondo ha poi denunciato delle irregolarità nelle quote versate e nelle reali cifre circolate attorno all'asso verdeoro. Le indagini fatte scattare dalla denuncia di DIS, hanno rivelato come l'importo totale dell'operazione risultasse molto maggiore, circa di 83,8 milioni di euro. Il tutto sembrerebbe frutto di contratti nascosti stipulati tra le due società calcistiche per aggirare il fondo d'investimento.

Ricorsi respinti, multa e prigione – L'Alta Corte di Madrid sembra avere elementi sufficienti per confermare la tesi di colpevolezza. Sono stati infatti respinti anche gli appelli del club, del padre-manager dell'attaccante, della madre Nadine Gonalvez da Silva, dell'azienda di famiglia N&N., del presidente del Santos, Odilio Rodrigues e dell'ex n.1 del Barcellona, Sandro Rosell. Una situazione che si è improvvisamente aggravata e che potrebbe portare Neymar a pagare una multa da 10 milioni di euro più una pena detentiva di due anni.

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